Milan, Fofana già pronto per il debutto. E spunta l’ipotesi Vos dall’Ajax

L’ex Monaco si allena in gruppo da subito e punta la trasferta di Parma. L’olandese classe 2005 è un’idea concreta

Diceva Alberto Zaccheroni, che nel 1999 al Milan uno scudetto l’ha vinto: “Il centrocampo è il reparto più importante di una squadra”. Memore delle parole del suo ex allenatore, il Diavolo, che ora parte con l’intenzione dichiarata di provare a disegnarsi sulla maglia la seconda stella, ha in mente di intervenire ancora in mediana.

Il primo tassello, quello più importante, è stato messo settimana scorsa, con l’ufficializzazione di Youssouf Fofana. E a tal proposito, il francese ex Monaco ieri a Milanello ha lavorato in gruppo, tanto che non è follia immaginarlo già in campo a Parma. Ma prima che risuoni “il gong di fine mercato”, come l’ha chiamato l’a.d. Giorgio Furlani sabato a San Siro, il Milan potrebbe fare almeno un’altra aggiunta. Il nome forte resta quello di Manu Koné, sul quale è forte la concorrenza della Roma, e comunque subordinato a un’uscita nel reparto, oltre a quella di Adli. Mentre il nome nuovo arriva dall’Olanda: Silvano Vos.

Se cercate nel web, di lui si cominciò a parlare già nel 2016. Quando aveva appena undici anni. Come può essere? Galeotta fu una gara… di palleggi. Ma non una qualunque tra amici. Prima di Ajax-Twente di campionato, il club di casa decise di indire un concorso aperto ai piccoli talenti del proprio settore giovanile. Una sfida di palleggi all’allora Amsterdam Arena, davanti a decine di migliaia di spettatori, che Vos vinse con 3.178 tocchi consecutivi. “Avrei potuto andare avanti”, il commento del baby Silvano, giusto per far capire il tipo. Sì, Vos è uno tosto. Anche troppo, dicono nei corridoi di quella che oggi è la Johan Cruijff ArenA. Nel corso della scorsa stagione, tramite il padre ha fatto il diavolo a quattro perché l’allenatore non lo impiegava a sufficienza.

Fofana vuole solo il Milan: subito o l’anno prossimo a parametro zero. Le strategie rossonere

Il centrocampista francese aspetta: se domani il Monaco non lo convoca per il Gamper.Youssouf Fofana vuole il Milan. Questa estate, se il Diavolo e il Monaco si accorderanno sulla valutazione del suo cartellino, oppure la prossima, quando sarà svincolato e libero di scegliersi la maglia che indosserà. Il messaggio che il centrocampista francese ha fatto arrivare attraverso il suo entourage in via Aldo Rossi è forte e chiaro: dopo aver detto di no alla proposta del West Ham, Fofana è pronto a declinare anche le altre offerte che gli arriveranno. Compresa quella eventuale del Manchester United che, pur volendo l’uruguaiano Ugarte, ha sondato il terreno con la società del Principato per il nazionale di Deschamps.

Youssouf, però, il suo futuro lo vede con addosso la maglia rossonera e adesso aspetta di capire quando potrà indossarla: in questa sessione di mercato, a gennaio o la prossima estate? Pur tenendo presenze che i colpi di scena nel calcio non possono essere esclusi, il Milan ha fiducia sulla fumata bianca e continua a lavorare sul dossier Fofana sperando che succeda qualcosa che dia una svolta alla vicenda. Magari in tempi brevi. Quando? Per esempio… domani.

Il centrocampista nato a Parigi è tornato dalle vacanze post Europeo il 1° agosto e ha lavorato più a parte che per i compagni. Un modo per far capire qual è la sua volontà. Domani mattina il Monaco ufficializzerà la lista dei giocatori convocati per il match in programma domani sera a Barcellona, per il trofeo Gamper. Un’eventuale assenza di Fofana, magari “forzata” da un suo invito a non essere inserito nell’elenco dei partenti per la Spagna, darebbe una bella mano al Milan che per il momento osserva la situazione da distanza. Un assist da parte del calciatore gli farebbe molto piacere e lo aiuterebbe nella trattativa, ma già adesso Ibrahimovic, Furlani e Moncada non hanno dubbi sulla scelta fatta da Youssouf che ha già detto sì a un contratto di quattro anni. Il problema è che il Monaco è un osso duro e non vuole cedere il suo nazionale a un prezzo ritenuto… da saldo ovvero inferiore a quello incassato dal Nizza per Khephren Thuram. Pare che a 25 potrebbe mollare la presa. Ancora troppi… Vedremo.

Milan, cos’è andato e cosa no contro il Barça: Leao ha già il turbo, scintilla Pulisic

Thiaw e Tomori hanno sofferto, Loftus mediano non è… in paradiso. Torriani vive una favola

Zlatan Ibrahimovic mezz’ora dopo la fine di Milan-Barcellona ha portato tutta la squadra e buona parte del gruppo-Milan – in totale, 90 persone – in una stanza del M&T Bank Stadium di Baltimora. Poi ha chiuso la porta. All’interno hanno parlato lui, Paulo Fonseca e Davide Calabria, il capitano. Le parole precise restano private, ma il senso era chiaro: grazie a tutti (giocatori e soprattutto staff, dipendenti Milan a vario titolo) per il lavoro in queste due settimane, stiamo lavorando nella giusta direzione. Gli applausi sentiti dall’esterno confermano.

Il Milan torna in Italia con il sorriso in faccia. L’estate è estate, vale quel che vale, ma la tournée onestamente non poteva andare meglio. Anche Flick lo ha detto alla fine: “Li abbiamo messi in difficoltà nel secondo tempo ma il Milan mi è piaciuto. È rapido davanti e sa usare gli spazi”. Ecco, rapido davanti. Rafa Leao merita le prime parole perché per alcuni flash è sembrato quello vero. Un po’ sono le doti naturali, un po’ il lavoro fatto con i suoi preparatori prima di arrivare negli Stati Uniti, ma quando accelera fa già male come nei giorni buoni. La buona notizia è che, anche nel sistema di Fonseca, meno legato alle transizioni, Rafa riceve nella sua posizione preferita e può attaccare come sa.

Quanto piace il Milan di Fonseca: Liberali inventa, Chukwueze gol. Real battuto

Dopo il City i rossoneri superano anche i campioni d’Europa. Test importante: i giovani mostrano grande personalità, il nigeriano e Tomori i più in forma

Il popolo di Chicago si è espresso: Samuel Chukwueze for president (e Mattia Liberali vice-presidente, visto che l’argomento va di moda). La città in questo mercoledì di fine luglio si è fermata per qualche ora per l’arrivo in città di Donald Trump, che ha parlato – diciamo litigato, non proprio due chiacchiere con il the – a una convention del National Association of Black Journalists. In serata, ha visto il Milan vincere 1-0 contro il Real Madrid.

Gol di Chukwueze su assist di Liberali, largamente i migliori in campo. In una partita a cui hanno partecipato Modric e Arda Guler, Endrick e Courtois non era esattamente prevedibile. Nel complesso, un bel Milan davanti a oltre 61mila persone, idee di Fonseca chiare e in sviluppo, qualche giocatore più in condizione di altri ma… è normale.

E allora eccolo, il gol, dopo 10 minuti del secondo tempo. Tomori esce forte a centrocampo, toglie palla a Brahim e aziona Liberali, che vede lo spazio e non chiede permesso: quando arriva in zona area, fa la cosa più giusta, allargare per Chukwueze. Samu vede che Asencio è in ritardo, e la mette in porta. Ah, pochi minuti dopo la strana coppia ha quasi fatto bis a parti invertite: bella palla di Calabria per Chukwueze, che davanti a Lunin non calcia ma la gioca dietro per il tiro di Liberali, appena alto. Quei due non sono in nessuna probabile formazione del prossimo Milan ma con Fonseca stanno andando forte: si rivedranno anche tra agosto e maggio.

Milan, per crescere Camarda deve giocare in prima squadra

Una stagione a metà tra i giovani dell’U23 e la Serie A è l’ideale per consacrare il talento del sedicenne

Il lancio nell’ultimo campionato da più giovane di sempre in A, record destinato a restare tale chissà per quanto tempo. Poi la conferma (importante) già da tempo definita e adesso ufficiale da parte del Milan: un contratto fino al 2027. Ora il passo ulteriore: credere fino in fondo nelle potenzialità di Francesco Camarda, concedendogli le giuste opportunità.

In un’estate in cui l’Italia del pallone è ancora ferita per il desolante Europeo giocato dagli azzurri di Spalletti in Germania, come lo scorso anno fortunatamente c’è una Under 19 che ci fa gioire e sorridere ed è guidata da un giovanotto rossonero, anzi un piccolo diavoletto appena 16enne, che dopo aver debuttato in A a soli 15 anni, 8 mesi e 15 giorni, e realizzato montagne di gol nelle giovanili, ora è atteso al definitivo salto di qualità e in questo dovrà essere aiutato dal suo club e da Fonseca. 

Perché, ormai, senza arrivare a paragoni in salita con Lamine Yamal, 17 anni appena compiuti e grande protagonista con la Spagna campione d’Europa, sicuramente non è più il tempo delle grandi e infinite attese, della lunga anticamera prima di avere un’opportunità.

L’idea per Francesco Camarda ora sembra una… doppia vita tra prima squadra e Milan Futuro. La squadra Under 23 può essere una bella palestra per maturare e imparare a vedere da vicino i gomiti degli adulti. La prima squadra può fargli assaggiare la competizione di alto livello sia in allenamento sia in campionato, con qualche presenza più… estesa. Un modo per accorciare i tempi del passaggio tra settore giovanile e prima squadra. Il Milan intanto strategicamente si è mosso al momento giusto e ha investito su Camarda, battendo sul tempo alcune grandi d’Europa: il Manchester United, il City, il Borussia Dortmund. A un certo punto Francesco sembrava davvero in allontanamento dai rossoneri.

Milan, arriva Pavlovic: il difensore pronto a stringere il patto col Diavolo

In rossonero il centrale guadagnerebbe 1,5 milioni di euro. Intanto si gode le vacanze con Vlahovic

Un duro per la difesa. Il Milan ha deciso di fare sul serio per Strahinja Pavlovic, centrale mancino del Salisburgo. Il nazionale serbo, classe 2001, è da inizio mercato nella lista dei giocatori che piacciono ai rossoneri, ma mentre sino a qualche giorno fa l’idea era di vincolare il suo acquisto a un’eventuale partenza nel reparto arretrato, ora a Casa Milan si sono convinti a provarci a prescindere. La trattativa, insomma, è già partita e andrà avanti parallelamente a quella per gli altri obiettivi del mercato rossonero: da Alvaro Morata, nome forte per l’attacco, a Youssouf Fofana, profilo individuato per rinforzare la mediana, per finire con Emerson Royal, candidato numero uno per la corsia di destra in difesa. 

A Salisburgo sanno che difficilmente alla fine dell’estate Pavlovic sarà ancora in Austria. Ha un contratto sino al 30 giugno 2027 con il club della Red Bull, ma un po’ per tutte le parti in causa pare arrivato il momento di salutarsi. Pavlovic è pronto al grande salto, quello che chi l’ha visto crescere al Partizan Belgrado ha sempre prospettato per lui: giocare in una big. E quella big può essere il Milan. Gli uomini-mercato rossoneri hanno già l’ok del giocatore, assistito da Zvonimir Vukic (ex trequartista dello Shakhtar Donetsk che sfidò proprio il Diavolo in Champions nel 2004-05). Pavlovic ha anche altre pretendenti, tra cui il Brentford che ha buona capacità di spesa, ma la sua voglia d’Italia favorisce le squadre di Serie A nella corsa a strapparlo al Salisburgo. Oltre ai rossoneri, il Napoli, che però nell’ultima settimana sembra aver fatto un passo indietro, dopo i contatti dei mesi precedenti. Così in pole ora c’è proprio il Milan. 

Milan, c’è l’accordo con Emerson Royal: il Diavolo ora stringe col Tottenham

Il brasiliano vuole i rossoneri: si tratta per averlo in breve tempo. Accordo di massima tra club e giocatore per un contratto di cinque anni da tre milioni a stagione

Il contatto con gli agenti di Emerson Royal ha avuto l’esito sperato: il brasiliano con passaporto spagnolo si è promesso al Milan con il quale ha raggiunto un accordo di massima di cinque anni da tre milioni a stagione. Forte di questa intesa, adesso il club di via Aldo Rossi andrà all’assalto del Tottenham per convincere gli Spurs a vendere l’esterno destro a una cifra “giusta”. Al momento c’è ancora distanza tra le parti, ma c’è ottimismo riguardo alla fumata bianca. Perché il giocatore ha espresso una chiara preferenza a indossare la maglia rossonera e Postecoglou non lo considera funzionale al suo progetto tecnico. 

Il Milan è partito da una proposta da quindici milioni più bonus, mentre il Tottenham ne chiede venticinque. Sembra un abisso, ma la distanza non è incolmabile. Quando aveva ventidue anni, ovvero nell’estate 2021, gli Spurs lo avevano comprato per venticinque milioni dal Barcellona perché erano alla ricerca di un esterno destro con fisico e gamba per sistemare la corsia destra che fino a quel momento era stata occupata da Sergi Roberto e Mingueza. Emerson Royal era stato acquistato dai bluagrana in sinergia con il Betis nel 2019 e, dopo due anni a Siviglia, il Barça lo aveva riportato a casa, salvo poi venderlo dopo poco più di un mese al Tottenham. Una plusvalenza vera e propria. A volerlo a Londra era stato Nuno Espirito Santo, ma poi è stato alle dipendenze anche di Conte con il quale è quasi sempre stato titolare. Il suo utilizzo è crollato con Postecoglou in panchina e ora è sul mercato. 

Il Milan, la Roma e l’Australia: i perché dell’amichevole che non è piaciuta a Deschamps

Il ct della Francia ha criticato l’impiego in rossonero dei suoi giocatori prima dell’Europeo: i big impiegati, le motivazioni commerciali, i voli, le polemiche

Nell’irrisolvibile contrapposizione che mette di fronte – da sempre, e sempre metterà – le esigenze dei club con quelle delle nazionali, Didier Deschamps non ha usato molti giri di parole per raccontare il suo malumore nei confronti del Milan: “Organizzare una tournée in Australia in pieno ritiro della nazionale, non è molto simpatico”, ha detto nelle scorse ore il c.t. francese alla Gazzetta.

Il riferimento va all’amichevole giocata venerdì dai rossoneri contro la Roma a Perth, che aveva visto il Milan partire per l’Australia lunedì della settimana scorsa, per fare rientro in Italia sabato. Non tutto il Milan, ovviamente, era quello che interessava a DD. Ma quello di Hernandez e Giroud (non Maignan, che essendo infortunato non ha preso parte alla trasferta intercontinentale).

Una “scampagnata” non gradita da parte di un allenatore che – già contrariato da calendari sempre più carichi che accorciano progressivamente i ritiri delle nazionali – aveva puntato il dito sull’impegno rossonero fin dall’annuncio della lista dei convocati per l’Europeo. Eravamo ancora a metà maggio quando DD aveva già fatto trasparire un certo malumore, tagliando corto a chi gli chiedeva se Giroud e Theo Hernandez avrebbero potuto essere disponibili per la prima amichevole con il Lussemburgo, in programma per il 5 giugno a Metz: “Non giocano perché viaggiano”. Un modo per esprimere il disappunto nei confronti di una gara organizzata in un altro continente al termine di una stagione comunque molto lunga: “Cinque giorni di trasferta, 24 ore di viaggio all’andata, 24 al ritorno… Ma è anche una questione di date della Fifa che apre il suo ciclo il 3 giugno, quindi i dirigenti milanesi ne hanno tutto il diritto, ma non vi nascondo che ci sono poche probabilità che i giocatori rossoneri rientrino nei piani per la nostra prima gara”. In compenso, attaccante e terzino, e magari pure Maignan, in fase di ripresa, potrebbero scendere in campo il 9 a Bordeaux contro il Canada, prima dell’inizio del ritiro in Germania, il 12 giugno e dell’esordio ufficiale del 17 contro l’Austria.

Milan, 50 milioni per due colpi: assalto a Emerson Royal e Fofana. I dettagli

Il centrocampista del Monaco può arrivare per 20 milioni, il terzino del Tottenham costa 30: il club al lavoro.

La coppia da 50 milioni viaggia tra la fascia destra e il centrocampo, e il Milan per metterla insieme tiene d’occhio Premier e Ligue 1: l’assemblaggio richiede studio, incastri giusti e una buona dose di pazienza.

E in casa rossonera si sono attrezzati da tempo: se non di solo centravanti vivrà il prossimo mercato del Diavolo, allora segnatevi i nomi di Emerson Royal e Youssouf Fofana. Sono loro i primi obiettivi del Milan che vuole rinforzarsi con un colpo per reparto. E che per farlo è pronto a investire.

In via Aldo Rossi hanno le idee chiare: la difesa andrà irrobustita con un centrale e un terzino destro, meglio se in grado di coprire anche la fascia opposta. Era stato così con Dalot, arrivato in prestito dal Manchester United nel 2020, poi Florenzi ha proseguito la “tradizione”. Oggi l’ex romanista è ancora una delle alternative a Calabria – e alla lista si può aggiungere anche Kalulu – ma ai dirigenti rossoneri ancora non basta: serve di più, serve un laterale con esperienza internazionale ma con l’età giusta per i piani di rilancio del Diavolo. E Emerson Royal risponde a entrambi i requisiti: a gennaio ha compiuto 25 anni ma nel curriculum ha già due campionati di livello, la Liga tra Betis e Barcellona e la Premier con il Tottenham, e poi una Champions giocata da titolare, peraltro anche contro i rossoneri (ottavi del 2023) e una decina di presenze con il Brasile. Il Milan aveva messo gli occhi addosso a lui già in passato, quando Emerson era finito nel mirino di top club come Bayern e Psg e di altre big italiane, vedi l’Inter che lo aveva valutato per il dopo Hakimi, ma i discorsi non erano andati fino in fondo. Le cose potranno cambiare questa estate, perché sono cambiati i piani del Milan e lo stesso potrebbe succedere a quelli del brasiliano, titolare con Conte ma riserva con Postecoglou. Il punto, semmai, è il prezzo del suo cartellino: il Tottenham crede ancora nelle sue qualità e per questo lo valuta 30 milioni, più o meno la stessa cifra investita per portarlo a Londra nel 2021.

Leao fischiato e senza offerte. Deve rilanciarsi con il Milan

Il calo e la clausola da 175 milioni allontanano i grandi club: tra i big del Milan, Rafa ha più chance di restare

Il silenzio fa rumore, come ha scritto la curva Sud sullo striscione esposto a San Siro durante la contestazione dell’altro pomeriggio, ma fanno rumore anche i fischi: Rafa Leao ne ha ricevuti parecchi quando Pioli lo ha richiamato in panchina dopo la brutta prestazione con il Genoa e la cosa sta diventando una scomoda abitudine. Era già successo col Sassuolo a fine anno e poi con la Roma ad aprile, ma in quelle occasioni erano stati proprio gli ultras a coprire i fischi del pubblico, cantando per Rafa: domenica no, il silenzio della curva in sciopero ha amplificato tutto. Il silenzio dello stesso Leao, mentre usciva avviandosi direttamente negli spogliatoi, ha completato il quadro e suggerisce una domanda: ora che la sua stagione più complicata al Milan sta per chiudersi, che cosa succederà? 

Negli anni passati Leao non ha surfato solo in campo: il Chelsea ci aveva provato a più riprese, si era fatto avanti il Real ma Rafa aveva scelto il Milan. Rinnovo fino al 2028, con stipendio e clausola da top player: è lui il più pagato in rosa (7 milioni a stagione) e per acquistarlo servono 175 milioni. Dopo le onde alte, però, il mare si è appiattito. Le vecchie pretendenti si sono defilate, mentre il Psg al momento non sembra intenzionato ad affondare il colpo: difficile immaginare oggi che al Milan possano arrivare offerte folli per il suo numero 10. Specialmente alla luce del rendimento di questa annata: i gol stagionali, 13, sono in linea col passato – 16 reti nel 2022-23, 14 nel 2021-22 – ma Leao è mancato troppe volte nelle partite chiave, evidenziando i soliti limiti di continuità. Ed ecco servito il paradosso: tra i big rossoneri, Rafa è quello con più chance di restare.