Thiago Motta: “Vlahovic porta entusiasmo. Adzic? Ha fatto un grande test in settimana…”

Il tecnico italo-brasiliano parla in conferenza stampa, avverte i suoi e non si sbilancia sulla possibilità che Douglas Luiz e Koopmeiners giochino dall’inizio

“Champions? No, Empoli”. Altro che pensare al Psv e al debutto europeo di martedì nella Coppa con le grandi orecchie. Thiago Motta vede soltanto la trasferta di domani in Toscana, la prima dopo la sosta per le nazionali: “Inizia un nuovo campionato? Io – sottolinea l’allenatore della Juventus – penso soltanto alla partita con l’Empoli, complicata come tutte quelle di Serie A. Abbiamo fatto bene, ma possiamo fare ancora di più. Dobbiamo creare occasioni, concluderle. E quando è il caso, dovremo essere bravi a difendere. L’Empoli ha messo in difficoltà tutti e dovremo disputare una gara seria”. 

La rivoluzione di Thiago è all’inizio, ma il tecnico è soddisfatto dei primi 65 giorni di lavoro: “Noi e i giocatori abbiamo una idea in comune, ma ogni partita ha la sua storia: a Empoli servirà concentrazione per portare il risultato dalla nostra parte. L’unica partita che conta è quella di domani, quello è il focus. Per la Champions e le altre gare ci sarà tempo”. 

Dal calendario ai giocatori. A partire da Vlahovic, che guiderà i bianconeri anche domani. “Dusan – continua Thiago Motta – porta entusiasmo, vederlo quando si presenta alla Continassa al mattino è bellissimo: arriva con energia positiva, aiuta molto anche i compagni. Sono molto contento di lui”. Da DV9 ai colpi di mercato in rampa di lancio. “Douglas Luiz? Non ha avuto nessuna difficoltà, è un giocatore importante come Koopmeiners ed altri che abbiamo in squadra. Nico Gonzalez ha giocato e segnato con l’Argentina, chi è tornato dalle varie nazionali sta bene. Danilo è importante per noi, con il Brasile è stato impiegato da terzino di costruzione: potrà succedere anche con noi, valuteremo partita per partita. Il calendario lo conoscevamo già prima e quindi non deve preoccupare: va affrontato con entusiasmo”.

Juve, allarme Chiesa: si ferma in allenamento. Derby a forte rischio

L’attaccante bianconero ha accusato un fastidio a una coscia ed è stato sottoposto ad accertamenti che hanno escluso problemi seri

L’emergenza infortuni per la Juve potrebbe aumentare in attacco. Oltre a Vlahovic, fortemente a rischio convocazione per il derby (si è allenato a parte anche oggi), anche Chiesa potrebbe dare forfait. L’attaccante si è fermato improvvisamente nel corso dell’allenamento di oggi, rientrando prima degli altri per precauzione dopo aver avvertito un forte fastidio a una coscia. Gli esami strumentali hanno escluso lesioni, ma per Allegri il rischio di non averlo col Torino è concreto. Sarà decisiva la giornata di domani.

Chiesa fin qui è stato il giocatore di maggiore riferimento nell’attacco bianconero, al di là delle quattro reti che ha messo a segno. L’incidente di percorso sembra molto simile a quello che lo costrinse a rientrare prima dal ritiro della Nazionale il mese scorso, alla vigilia di Macedonia del Nord-Italia. Anche in quella circostanza la risonanza escluse lesioni muscolari: si trattò solo di un forte affaticamento, smaltito con qualche giorno di riposo. Potremmo essere di fronte alla stessa situazione: ma stavolta con una partita a meno di 48 ore da giocare.

Juve, cedere Vlahovic per prendere Lukaku: il punto sulle trattative

I bianconeri per Dusan non vogliono scendere sotto il muro degli 80 milioni. Il discorso con il Chelsea è intavolato, dal Psg si attende un forte rilancio: sono i giorni decisivi

La Juve è avanti e da qualche ora in fuga solitaria, nella corsa per Lukaku. Ma non ancora vicina al traguardo, pur volendolo tagliare prima di partire per la tournée in America.

Il passo indietro dell’Inter per l’attaccante belga favorisce l’avanzata dei bianconeri, che però devono prima vendere Vlahovic. Vietato distrarsi perché in questa finestra di calciomercato le sorprese sono dietro l’angolo e la componente Arabia Saudita va tenuta in considerazione sempre: fino alla settimana scorsa i bianconeri pensavano di avere in pugno Milinkovic, che ha invece accettato l’offerta extralarge dell’Al-Hilal. Guai a sottovalutare quest’aspetto su altri fronti.

Juve e Chelsea – di Vlahovic – hanno cominciato a parlare dalle prime spedizioni londinesi di Manna. Parallelamente, il Psg si è fatto avanti con l’entourage del calciatore e ha mostrato maggiore convinzione per averlo. I parigini sarebbero pronti a confezionare l’offerta giusta, avendo dalla loro parte il gradimento del calciatore. Dusan vuole tornare a essere protagonista in Champions e in questi primi giorni di preparazione resta concentrato per ritrovare la condizione migliore: sa che presto lo scenario attorno a lui cambierà radicalmente, ma si sta concedendo una posizione da spettatore, lasciando fare.

La Juve per cedere Vlahovic non vuole scendere sotto il muro degli 80 milioni, tanti ne ha spesi un anno e mezzo fa per prenderlo dalla Fiorentina e tanti ne vorrebbe riprendere (replicando la stessa strategia attuata per la cessione di De Ligt). E se col Chelsea – che valuta Lukaku 40 – si potrebbe ipotizzare una maxi operazione con 30-35 milioni più l’approdo in bianconero del centravanti belga, dal fronte parigino potrebbe arrivare il rilancio giusto per indirizzare in maniera quasi definitiva le discussioni. Il motivo è semplice: il Psg potrebbe dirsi disposto a riscrivere fedelmente l’accordo che fecero Juve e Fiorentina a gennaio 2022, toccando così la quota dei 90 milioni con i bonus.

“Oh, ottanta milioni!”: lo humour scozzese di Henderson abbatte Vlahovic

Il centrocampista sfotte l’attaccante nei minuti di recupero di Empoli-Juve: non bastasse il 4-1.

Di scene così, in campo, ne abbiamo viste a centinaia. L’ultimo esempio arriva direttamente dal posticipo di Serie A: l’empolese Liam Henderson sbeffeggia Dusan Vlahovic, lo guarda dritto negli occhi e gli ricorda ironicamente il prezzo del suo cartellino. “Oh, ottanta milioni!”. La risposta dello juventino non la conosciamo, però si porta la mano alla bocca e ribatte a tono.

Prima della debacle dei bianconeri in Toscana, Henderson e Vlahovic si erano incrociati soltanto due volte: entrambe risalgono alla scorsa stagione e Dusan – prima con la Fiorentina, poi con la Juventus – ha segnato complessivamente tre gol. C’è da scommettere, però, che Liam non abbia fatto tutti questi calcoli. Zanetti l’ha mandato in campo a dieci minuti dalla fine e lui, come sempre, aveva il compito di alzare una diga davanti alla difesa. Corsa e contrasti sono le sue specialità, però Henderson ha anche un bel caratterino che, in certi contesti, risulta prezioso. Per loro dovrei essere un mezzo alcolizzato, sempre pronto a litigare”. Non è così, ci mancherebbe, ma magari la scintilla di Henderson s’accende un attimo prima rispetto a quella degli altri. Quest’anno ha rimediato nove cartellini gialli ed è stato utilizzato per poco più di 900 minuti.

Arrivato dal Lecce per due milioni nell’estate 2021, Liam vive in Italia da cinque anni. E’ cresciuto nel Celtic insieme a Van Dijk, poi è passato da Bari, Verona, Empoli, Lecce e di nuovo Empoli. A centrocampo può giocare in tutti i ruoli: mezzala o mediano, all’occorrenza regista o trequartista alla Nainggolan. Pressa gli avversari, s’inserisce negli spazi, lotta su ogni pallone ed è apprezzato dai tifosi. Nella sua famiglia sono tutti calciatori. Il fratello Ewan, quattro anni più giovane, è un centrocampista offensivo dell’Hibernian. Liam è un mix tra lui e papà Nicky, medianaccio vecchio stampo, che giocava nelle serie minori.

Rebus Vlahovic, segna nella Serbia e soffre con la Juve. E Milik si scalda

Il numero 9 bianconero non sta funzionando, Allegri ripensa al polacco per la Lazio.

È un po’ come se la Serbia avesse Vlahovic e la Juve soltanto Dusan in questo momento. Cannibale in nazionale e bomber in astinenza da gol nel club. Questioni di numeri e reti. Il DV9 serbo calcia di più in porta e soprattutto è molto più continuo in zona gol di quello bianconero. Difficile pensare a un semplice caso. Ma probabilmente le ragioni sono più di una: dalle pressioni differenti che deve gestire l’ex viola nelle due realtà al diverso Dna delle squadre del c.t. Dragan Stojkovic e di Massimiliano Allegri. Senza contare il valore delle avversarie.

Vlahovic con la Serbia ha segnato 6 gol in 7 partite in stagione (411 minuti in tutto), mentre con la Juventus ha collezionato 11 reti in 30 gare (2295 minuti complessivi). Tradotto: Dusan in nazionale viaggia alla media di un gol ogni 69 minuti. I bianconero impiega praticamente il triplo del tempo per buttarla dentro: un gol ogni 209 minuti. Differente è anche la media dei tiri in porta a partita: 1,6 con la Serbia e 1 con la Juve.

L’effetto benefico della nazionale non è proseguito a Torino. Vlahovic durante la pausa nazionali ha segnato 3 gol in una partita e mezzo tra Lituania (1) e Montenegro (2). Sembrava il trampolino perfetto per restituire alla Juve un Dusan in fiducia dopo le difficoltà vissute tra metà febbraio e marzo, quando è arrivato fino a sei partite consecutive tra campionato e Coppe senza esultare. Un incantesimo interrottosi con il rigore di Friburgo (16 marzo). Le difficoltà in zona gol, però, sono riaffiorate al rientro dalla Serbia. Se contro il Verona è partito dalla panchina, nella prima delle due semifinali di Coppa Italia contro l’Inter ha giocato dall’inizio. In tutto 104 minuti senza reti. Tanto che Dusan, martedì sostituito dopo 74’, è sembrato tutt’altro che contento al momento del cambio.