Tra Berardi e Diarra: Juve, tutti i fronti aperti sul mercato.

L’ipotesi di scambio tra Lukaku e Vlahovic è ferma, il Psg riflette su Chiesa. Allegri aspetta l’attaccante del Sassuolo ed è pronto a salutare qualche altro giovane che andrà a fare esperienza

Pochi giorni all’inizio del campionato. La Juve prepara l’esordio a Udine, proprio dove aveva chiuso una delle stagioni più difficili e anomale della sua storia, e procede a passo spedito nella definizione del nuovo ciclo. Allegri si dice soddisfatto della rosa a disposizione, ma è consapevole che – se non un terremoto vero e proprio – qualche scossa di assestamento dal finale di mercato potrebbe arrivare.

Dipenderà soprattutto dalle offerte: di fronte a cifre irrinunciabili, il club ha chiarito in tempi non sospetti di non voler trattenere nessuno. Nel frattempo però ha provveduto a dare una “sistematina” ai conti piazzando quei giocatori che non rientravano nei piani dell’allenatore, così c’è meno esigenza di vendere per forza. Di fronti aperti comunque ce ne sono ancora. 

Sale la fiducia sulla possibilità di trattenere a Torino sia Chiesa sia Vlahovic, ma non ancora la certezza piena. Chiesa resta sempre tra le principali idee di quei club che hanno necessità di sostituire dei campioni. Valutazioni in casa del Psg, tracce di Liverpool: ma fin qui nessuna proposta ufficiale sul tavolo della Juve, che spera piuttosto che trovare successivamente l’intesa per il rinnovo del suo contratto (in scadenza nel 2025). Anche l’ipotesi di scambio tra Vlahovic e Lukaku si è sgonfiata molto rispetto alle settimane scorse: Juve e Chelsea si trovavano sulla valutazione del belga (40 milioni) ma non su quella del serbo. Qui viene fuori la linea tenuta sul mercato dai bianconeri: si vende ma non si svende, per questo Vlahovic non va via per meno di 80 milioni, altro che 60 come proponevano i londinesi. 

Social, aerei, persino uno zoo: tutti i segreti del mega contratto arabo di Neymar

Dopo la firma con l’Al-Hilal, il brasiliano diventa il secondo giocatore più pagato al mondo dopo Ronaldo. E non si parla solo di soldi

Una vita da nababbo ben oltre l’immaginazione. E’ quella che attende Neymar in Arabia Saudita, con buona pace di chi ritiene che il brasiliano abbia scelto una “pensione dorata” a 31 anni rinunciando a prestigio e competitività. Dopo la firma sul contratto con l’Al-Hilal, arrivata nella notte, l’appellativo di menino de ouro che lo accompagna sin dall’esplosione nel Santos ancora minorenne diventa una realtà di fatto, sulla scorta di uno stipendio e benefit vari da mille e una notte. Le cifre e le condizioni strappate dal brasiliano per i prossimi due anni lasciano di stucco, tanto da farne il nuovo “sceicco” d’Arabia. 

Tra base fissa e variabile, il conto in banca dell’ex Psg (che verrà presentato ufficialmente mercoledì 16 agosto) crescerà in maniera esponenziale toccando vette che a oggi ha raggiunto solo Cristiano Ronaldo. L’Al-Hilal gli garantirà un ingaggio inferiore solo a quello che vanta il portoghese nell’Al-Nassr: per l’esattezza, Neymar percepirà un minimo di 80 milioni di euro all’anno, con la possibilità di raddoppiare facilmente l’importo grazie a bonus, premi per obiettivi (di squadra e personali) e ricchi accordi commerciali. In parole povere, la stella verdeoro si porterà a casa qualcosa come 320 milioni di euro per i prossimi 24 mesi.

I sauditi sono andati ben oltre per convincere il brasiliano a trasferirsi nel deserto, dove sarà compagno dell’ex laziale Milinkovic Savic, del portoghese Ruben Neves e dell’ex Napoli Koulibaly. Alla cifra astronomica di cui sopra, comprensiva di bonus da 80 mila euro per ogni vittoria, andranno infatti aggiunti ben 500 mila euro per ogni post su Instagram finalizzato alla promozione del campionato saudita. Poi ci sono i privilegi e i vantaggi garantiti, tra cui un aereo privato da utilizzare senza alcuna limitazione, una tenuta di oltre mille metri quadri con parco privato, personale di servizio a disposizione 24 ore su 24, tre chef personali in servizio permanente, autisti privati, e – secondo indiscrezioni non confermate – persino un piccolo zoo con animali esotici.

Samardzic, il Napoli in attesa. Se salta l’affare con l’Inter…

Cresce il pessimismo in casa nerazzurra, con un osservatore interessato: ai campioni d’Italia il serbo piace da tempo

Il Napoli osserva e valuta, con fare predatorio. Attende il momento giusto, per essere pronto ad affondare. Il mercato degli azzurri è stato tutto così: fatto d’attesa, a volte anche esagerando. Di certo, però, in questo modo le opportunità non si perdono mai di vista. Una di queste è senz’altro Lazar Samardzic, che inizialmente era in lizza per sostituire o quantomeno affiancare Zielinski, il cui futuro in azzurro era in bilico già al termine della passata stagione. Il centrocampista dell’Udinese sembrava essere a un passo dall’Inter, con cui aveva anche svolto le visite mediche. Poi un rialzo improvviso nelle richieste dell’entourage ha irritato i nerazzurri e adesso il giocatore ha fatto ritorno a Udine. Il pessimismo che filtra in viale della Liberazione lascia supporre che l’operazione possa definitivamente saltare. 

In questo scenario potrebbe entrare in gioco il Napoli. La rosa ha bisogno di un altro innesto nel reparto, oltre a Gabri Veiga, e Samardzic è sempre stato particolarmente apprezzato. Inoltre, con l’Udinese c’è una lunga storia di trattative che certifica gli ottimi rapporti tra le due società. I fondi per l’operazione ci sarebbero: la valutazione dei bianconeri è di una ventina di milioni, che sono quelli che avrebbe a disposizione il Napoli dopo le cessioni di Kim (50) e Zielinski (30) e gli arrivi di Natan (10), Cajuste (12) e Veiga (40). Al momento siamo ancora nella dimensione delle idee, ma nel calciomercato bastano poche ore per trasformarle in realtà. Se dovesse accadere, non sarebbe più considerato l’arrivo in prestito di Lo Celso.

Juventus, Allegri chiede qualità: rispunta Berardi, Soulé e Iling nell’affare

Il tecnico lo considera l’uomo adatto a completare la rosa e i due talenti potrebbero entrare nella trattativa.

L’ultima virata della Juve sul mercato filtra in parte dall’amichevole di Cesena.

Allegri dice di essere soddisfatto della rosa, e in parte è vero: a meno che non riprenda quota l’ipotesi di scambio Vlahovic-Lukaku (ma sarebbe soprattutto un’operazione finanziaria) potrebbe succedere meno del previsto in entrata da qui alla fine mercato: il club ha necessità di vendere (non di svendere) e potrebbe ancora dare seguito ancora a qualche cessione. Una cosa però manca in organico e i dirigenti bianconeri stanno provando a risolverla in questi giorni: un uomo di qualità, abile a saltare l’uomo nella metà campo avversaria e a mettere tanti assist a disposizione. Il pallino di Max è sempre lo stesso: Domenico Berardi.

Stavolta il matrimonio – più volte sfiorato in passato – si può fare, anche perché ci sarebbe la volontà del giocatore di cambiare maglia. La Juve, consapevole che il Sassuolo è bottega cara, ci sta lavorando con l’inserimento di una contropartita tecnica per abbassare più possibile la parte di conguaglio. Il Sassuolo per Berardi chiede 30 milioni: i bianconeri propongono Soulé, ma i neroverdi vorrebbero parlare anche di Iling. Alla Continassa fanno una valutazione diversa dei due giovani classe 2003: 10 milioni l’argentino, 20 milioni l’inglese. Mentre sul progetto tattico di Allegri potrebbe cambiare ben poco: il 3-5-2 (che resterà il modulo di partenza) potrebbe spesso variare in 3-4-3. 

Inter spuntata: sfumati Lukaku e Scamacca ora c’è Arnautovic ma anche Taremi…

Complicato completare l’attacco. Contatto con il Porto: per l’iraniano servono 30 milioni. E il Bologna frena l’austriaco. Per Balogun si fa dura

Dal tradimento di Lukaku fino al sogno Balogun passando per la beffa Scamacca: l’estate calda dell’attacco nerazzurro è un ardito viaggio sulle montagne russe. Ora si cerca un nuovo protagonista in commedia e il club è ormai al bivio tra una scelta più “conservativa” e una più ambiziosa.

Vada come vada, un compromesso rispetto allo slancio iniziale, quando si immaginava Romelu ancora in sella accanto a Lautaro. Intanto, in questo momento complesso, una decisione l’Inter l’ha comunque presa: il nuovo abitante dell’attacco sarà grande e grosso, proprio come richiesto da Simone Inzaghi nelle tante riunioni ad Appiano dopo la tournée in Giappone. E pure esperto, abituato a navigare nei mari più difficili, che sia un campo di provincia in A o un grande stadio europeo. Nasce da questo preciso indirizzo la prima accelerata su Marko Arnautovic ma, cosa ancora più importante, la telefonata fatta ieri dopo giorni di silenzio al Porto. L’Inter ha, infatti, risentito il club portoghese nel pomeriggio, ovviamente attraverso intermediari, e la conversazione attorno a Mehdi Taremi è stata quantomeno interessante. Ciò che conta, in questa fase delicata, è che non ci sia stata una chiusura, anzi si vede una piccola fessura per negoziare: tanto basta per considerare l’iraniano il preferito. Un obiettivo realistico oltreché il più importante a cui ambire. Pesa lo spessore internazionale, la capacità di far gol, tanti gol, dimostrata non solo nel campionato portoghese, ma pure nelle strade più tortuose della Champions. Nonostante un leggero ottimismo, in Viale della Liberazione regna pur sempre il realismo: il fatto che la trattativa sia tutt’altro che facile impone contromisure e cautele. Il corteggiamento ad Arnautovic è quindi una conseguenza. Insomma, al momento sono queste le strade più calde e probabilmente una crescerà di temperatura già nel weekend. 

Bayern, ecco Kane: affare da oltre 100 milioni. E il Tottenham va su Lukaku

Dopo il congelamento dello scambio con Vlahovic, il Chelsea ha trovato un nuovo pretendente per l’ex attaccante dell’Inter. E la Juve si allontana sempre più

Harry Kane apre le danze. Il primo tassello del tanto atteso valzer delle punte in giro per l’Europa sta finalmente per incastrarsi.

Bayern Monaco e Tottenham, infatti, dopo settimane di serrata trattativa, hanno raggiunto un accordo per il trasferimento in Baviera del capitano degli Spurs. Oltre 100 milioni di euro per il cartellino, con la palla che ora passa a Kane, il cui sì in Germania viene comunque dato per scontato. Ma l’affare sull’asse Londra-Monaco avrà subito ricadute sulle strategie di club e agenti in giro per il Vecchio Continente. Con Romelu Lukaku, l’Inter e la Juventus coinvolti giocoforza. 

La cessione di Kane obbliga ovviamente il Tottenham a ricercare un nuovo numero nove sul mercato. Nel ruolo era già stato preso Alejo Veliz, 19 anni, dal Rosario Central ma è un progetto per il futuro. Mehdi Taremi, iraniano del Porto che piace anche all’Inter, è la soluzione più a portata di mano. I portoghesi chiedono circa 30 milioni di euro e con l’incasso di Kane per gli Spurs non sarebbe poi così complicato portare a termine l’operazione. Un altro nome sul taccuino è quello del nigeriano Gift Orban del Genk, anche ieri tre gol in Conference. La tifoseria, però, ha piani più alti. E uno si chiama Lukaku, che è già a Londra, sebbene da fuori rosa al Chelsea. 

Il belga è rientrato ieri a Cobham, il centro d’allenamento dei Blues, ma restando sempre a parte dalla prima squadra. Sogna l’Italia e in particolare la Juve, non fosse che la trattativa per lo scambio con Dusan Vlahovic ha subito una brusca frenata nelle ultime ore: troppa distanza tra Chelsea e bianconeri sulle cifre del conguaglio che i londinesi dovrebbero destinare a Torino nell’affare. Così i Blues si stanno guardando attorno per cercare una nuova soluzione al “peso” Lukaku. Una resta sempre la pista araba, un’altra potrebbe aprirsi proprio alla luce dell’operazione Kane. Il Tottenham è un avversario diretto in Premier, ma l’eventualità di monetizzare senza dover avventurarsi in scambi complessi potrebbe convincere il Chelsea a dare l’ok al cessione.

Milan, Chukwueze si presenta: “Qui grazie a una telefonata di Pioli. E Leao balla con me”

L’attaccante preso dal Villarreal: “Il tecnico mi ha chiamato e motivato, forse se non avessi parlato con lui non avrei preso in considerazione questa offerta”

L’antipasto è stato servito ieri sera a Monza. Una decina di minuti abbondante che ha colpito soprattutto perché, ogni volta che toccava palla, il pubblico rossonero andava in estasi. Potere di Samuel Chukwueze, che è stato presentato ufficialmente a Milanello.

E la sensazione, dopo mezz’ora di chiacchiere del nigeriano con i giornalisti, è un’equazione che intriga già: se Chukwueze in campo sarà sciolto e spavaldo come davanti alle telecamere, allora per Pioli e il Milan ci sarà da divertirsi. “Sono qui per vincere subito e scrivere il mio nome nella storia del club. Scudetto, Champions, Coppa Italia: possiamo battere tutti, io non sono venuto per guardare o per guadagnare, questa è un’opportunità unica e voglio sfruttarla lavorando duro”, dice il nuovo attaccante rossonero. Tra un sorriso, una battuta e concetti mai banali, Samu a parole conquista.

Chukwueze è un bambino nel paese dei balocchi, ogni angolo del mondo Milan sembra incantarlo: “I tifosi mi taggavano su Instagram ancora prima di arrivare, mi sono sentito voluto bene da subito. E ho detto al mio agente: chiudiamo questa operazione perché adoro già il Milan”. Poi racconta come il Diavolo lo ha sedotto, dalle chiamate di Pioli – “mi ha telefonato quando ero con la nazionale usando una tattica geniale, mi ha detto perché aveva bisogno di me e io mi sono affezionato al progetto” – agli assist di Osimhen: “Victor è il mio migliore amico, ci conosciamo da quando avevamo 17 anni, mi ha parlato benissimo di Pioli e del Milan: ‘Vai in un grandissimo club con un grande allenatore, vedrai come ti piacerà Milano’. Io gli ho detto che se venivo avrei vinto tutto e lui mi ha risposto che era questa la mentalità giusta, abbiamo immaginato i nostri Milan-Napoli…”.

Balogun, c’è anche il Monaco: l’Arsenal respinge la prima offerta, lui preferisce l’Inter

Nel Principato devono colmare la lacuna causata dall’infortunio di Embolo. Ma i nerazzurri giocano la Champions.

Occhio Inter: Balogun fa gola a tanti. Anche a chi, inizialmente, si era tenuto fuori dall’asta per il giovane statunitense che la scorsa stagione ha stregato la Ligue 1, trascinando il Reims con 21 reti.

Abbastanza quindi per ricevere i complimenti di Thierry Henry, ma non per guadagnarsi la fiducia dell’Arsenal che lo tiene in sospeso. I nerazzurri si sono fatti avanti, ma adesso c’è pure il Monaco, costretto a tornare sul mercato per compensare l’infortunio di Embolo.

Ad uscire allo scoperto è stato proprio l’allenatore dei monegaschi, il tedesco Adolf Hutter che ieri ha commentato così le voci sul debole per l’attaccante: “Balogun è un giocatore molto interessante, ma oltre a noi anche altri club lo trovano ugualmente molto interessante”. In ogni caso, il tecnico del club del Principato ha formalizzato la candidatura, che in realtà, secondo l’Equipe, è già stata formalizzata con una prima offerta ai Gunners, respinta però al mittente. Forse proprio perché nel frattempo, l’americano ha comunicato ai dirigenti la preferenza per Milano, lato nerazzurro, e raggiungere l’amico Thuram cui ha fatto, strategicamente, gli auguri social.

L’Inter inoltre può far valere il fatto di disputare la Champions da finalista dell’ultima edizione, laddove il Monaco è rimasto fuori dalle coppe, dopo il crollo di risultati nel finale dell’ultima stagione e il sesto posto conclusivo. Dalla sua, però, il club di Ligue 1 può garantire un posto da titolare, lasciato libero da Embolo, indisponibile fino al prossimo anno dopo un infortunio in allenamento. Il tutto in un campionato che l’attaccante americano conosce bene, essendosi imposto la scorsa stagione a suon di gol, e piazzandosi alla fine dietro Mbappé (29), Lacazette del Lione (27), David del Lilla (24), a pari merito con Openda del Lens, passato al Lipsia per circa 50 milioni.

Ahi Inter, Acerbi si ferma: risentimento al soleo della gamba destra, in dubbio per il Monza

Il difensore si è fermato durante l’allenamento ad Appiano Gentile, le sue condizioni saranno valutate nei prossimi giorni: pronto De Vrij per la prima di campionato

L’Inter ora ha un grattacapo in più in vista dell’inizio ufficiale della stagione 2023-2024 e riguarda Francesco Acerbi. Il difensore 35enne, colonna della squadra di Simone Inzaghi già dal suo primo anno in nerazzurro, si è infatti fermato per un problema muscolare durante il primo allenamento della settimana ad Appiano Gentile, per un problema muscolare.

Gli esami strumentali hanno evidenziato un risentimento al soleo della gamba destra e le sue condizioni saranno rivalutate nei prossimi giorni, monitorate dallo staff medico del club: al momento è in dubbio la sua presenza per il 19 agosto al Giuseppe Meazza, quando il campionato nerazzurro comincerà con Inter-Monza. In caso di forfait, pare scontata la titolarità di Stefan De Vrij in mezzo alla difesa, tra Alessandro Bastoni e Matteo Darmian. In ogni caso la dirigenza sta ancora lavorando per trovare un sesto difensore da dare a Inzaghi.

Nuova Juve, vecchio Chiesa: più attaccante e decisivo, ma il rinnovo è bloccato

Allegri lavora per ritrovare il Federico pre infortunio, però nessuno si sbilancia sul futuro: il Liverpool resta alla finestra e l’Al Nassr di CR7 ci pensa.

Nuova Signora, vecchio Chiesa. Più che uno slogan, è un’operazione nostalgia. La missione è già iniziata negli Usa e i primi segnali lanciati dall’attaccante, apparso tra i più in forma durante la tournée, fanno ben sperare i bianconeri. Non sarà ancora il Fede originale pre infortunio ai legamenti (gennaio 2022), però qualcosa si muove.

Massimiliano Allegri è ripartito mettendo Chiesa al centro della Juventus e si augura che il mercato non obblighi il d.t. Cristiano Giuntoli e il d.s. Giovanni Manna a rivedere i piani. Può succedere ancora di tutto, di qui a fine mese, ma alla Continassa sperano ancora di trasformare l’azzurro nel “vero” colpo estivo. Un po’ seconda punta che attacca gli spazi nel 3-5-2, un po’ ala che strappa nel 3-4-3. Sfumature tattiche diverse, ma stesso obiettivo: ritrovare il Chiesa formato 2021, devastante tanto nella Juve quanto nell’Italia campione d’Europa. 

Il miglior Federico si è visto prima del terribile infortunio dell’Olimpico. A confermarlo sono anche i numeri. Chiesa nel 2020-21 toccava di più la palla in area (4.1. tocchi, 3.9 nel 2021-22, 2.6 nel 2022-23) aveva un numero superiore di occasioni (1.5, 1.2, 0.9), calciava in porta con maggiore frequenza a partita (0.8, 0.6, 0.2). E soprattutto segnava di più: 8 gol contro i 2 delle ultime due stagioni (il dettaglio nel grafico a fianco). Allegri ricerca il Chiesa che ha ammirato da spettatore con Andrea Pirlo in panchina e che si è potuto godere soltanto nel trionfo in Champions contro il Chelsea dell’autunno 2021 e in poche altre occasioni. Quello che, per dirla alla Cesare Prandelli, “Non sarà una punta da 30 gol, ma da 15 reti e altrettanti assist, sì. Chiesa è un attaccante, poi che parta largo o che giri attorno al centravanti sono dettagli”.