Roma, le condizioni di Dybala: escluse lesioni, c’è un sovraccarico

L’attaccante argentino, sostituito a metà gara contro il Salisburgo per un fastidio muscolare, ha svolto gli esami strumentali che hanno escluso lesioni, ma confermato il sovraccarico al flessore della coscia sinistra. Dybala dovrebbe saltare il match contro il Verona in vista del ritorno in Europa League

Nessuna lesione, ma solo un sovraccarico. È questo l’esito degli esami strumentali svolti da Paulo Dybala dopo il problema muscolare accusato nel match di Europa League contro il Salisburgo. Sostituito a metà gara, l’attaccante della Roma ha accusato un sovraccarico al flessore della coscia sinistra. Una diagnosi confermata anche dagli esami. Il sovraccarico dovrà essere valutato nei prossimi giorni, motivo per cui Dybala dovrebbe osservare un turno di riposo nel match di campionato contro il Verona. L’obiettivo è averlo a disposizione per il ritorno di Europa League contro il Salisburgo, in programma all’Olimpico giovedì prossimo. 

Per Dybala è il secondo infortunio stagionale dopo il problema che l’ha tenuto fermo un mese tra ottobre e novembre 2022. La Joya, finora, ha giocato 22 partite tra Serie A, Europa League e Coppa Italia (in totale 1.535 minuti in campo) con 11 gol, l’ultimo dei quali segnato sabato scorso contro il Lecce. 

Il City riapre la Premier: 3-1 in casa dell’Arsenal e Pep aggancia Arteta

De Bruyne, Grealish e il solito Haaland (26 gol in campionato) lanciano Guardiola. Squadre a 51 punti, ma i Gunners hanno una gara in meno

Scacco matto. Il City torna in vetta alla Premier col 3-1 con cui sbanca l’Emirates prendendosi il primo scontro diretto in campionato con l’Arsenal. Una vittoria diventata pesante nella ripresa, quando dal 72’ all’82’ prima Grealish e poi Haaland hanno reso netta la vittoria della squadra di Guardiola, che ora condivide il primo posto in classifica con i Gunners dopo un lungo inseguimento. Aiutato dalla crescita del City, che fa un altro passo per raggiungere il suo meglio, e dalla brusca frenata dell’Arsenal, un solo punto nelle ultime 3 partite dopo averne fatti 50 nelle prime 19. È come se il peso di un organico non vastissimo avesse improvvisamente trovato la squadra di Arteta.

Il City vince perché tira fuori il meglio dai suoi campioni. De Bruyne sblocca al 24’ con un bel pallonetto e chiude all’82’ servendo l’assist a Haaland, arrivato a quota 26 gol in Premier in stagione e molto più parte della manovra dei campioni rispetto alle ultime partite. Grealish trova il gol del 2-1 coronando una buona prestazione. Come quella di Bernardo Silva, che Guardiola sacrifica inizialmente come terzino sinistro per limitare Saka, ruolo che il portoghese alterna con quello di mediano accanto a Rodri per poi spostarsi come ala destra in attacco nel momento chiave della partita. I colpi dei campioni sono quelli che sono mancati all’Arsenal: Saka ha segnato su rigore il gol del momentaneo 1-1 prima dell’intervallo ma a destra ha fatto fatica (anche per i colpi proibiti di Silva), Martinelli a sinistra sembra il lontano parente di quello che incantava prima del Mondiale. Arteta prima della partita ha perso il fondamentale Partey: davanti alla ripresa ha giocato Jorginho, ma l’azzurro non conosce ancora l’Arsenal così bene per poter dettare i tempi come fa il ghanese. E in attacco l’assenza di Gabriel Jesus diventa ogni partita più pesante. I Gunners non fanno fatica da oggi, ma questo risultato fa ancora più male perché conferma quello che Arteta sospettava, cioè che il City è ancora superiore, e che l’Arsenal in questa fase sta soffrendo tanto, anche la stanchezza accumulata nella prima parte di stagione da un organico più risicato delle rivali. Per riprendersi la vetta (i Gunners hanno giocato una partita meno del City), Arteta dovrà capire in fretta come risolvere i problemi.

“Non all’altezza”: la stampa francese boccia Donnarumma. Ma c’è pure una sufficienza

Il portiere azzurro nel mirino per l’intervento sul gol di Coman. Le Figaro: “Non dà sicurezze”. SoFoot: “Non gli piaceva San Valentino…”. Le Parisien invece ricorda le due paratone su Choupo-Moting e Pavard

Si va dal bicchiere più o meno pieno, con la sufficienza del quotidiano Le Parisien, a quello quasi asciutto, con il 4 dell’Equipe. Comunque non un brindisi a una partita vissuta tra qualche luce e un’ombra oscura nel momento decisivo: il gol di Coman per cui i media francesi puntano il dito, anche, ma non solo, su Gianluigi Donnarumma. L’italiano così paga di nuovo il giro, per un intervento non impeccabile, nonostante varie parate cruciali che hanno limitato i danni del Psg, rimasto in vista per il ritorno in casa del Bayern Monaco, fra tre settimane.

L’Equipe, che già da qualche giorno ha messo l’azzurro nel mirino, nonostante un’intervista realizzata proprio in vista della gara di ieri, non fa troppi giri di parole e gli mette un 4 che nella scala italiana diventa un 5 (in Francia, il 5 è di sufficienza). Così la bocciatura: “Il Psg non aveva bisogno che commettesse un errore in questa gara, ma lo ha fatto in occasione del gol di Coman, lasciando sfilare il pallone sotto la pancia quando invece ce l’aveva tra i guanti”. Il quotidiano sportivo gli riconosce almeno il fatto che abbia mantenuto la squadra in partita con due parate cruciali su Choupo-Moting e Pavard. Da qui nasce la sufficienza del Parisien, nonostante le “colpe” sul gol tedesco. Il 5 arriva anche dal Figaro: “Non è stato all’altezza (…) non garantisce quella serenità che ci si aspetta da lui a questi livelli”. Il mensile So Foot opta, con un pizzico di humour, per la via di mezzo: “5,5 perché ci mette troppo ad andare giù sul gol, ma si vede che non gli è piaciuto l’appuntamento di San Valentino”. Appuntamento rinviato al ritorno, magari per ritrovare l’affetto di media e tifosi.

Juventus, Danilo annuncia il rinnovo: “Nei prossimi giorni ci saranno novità importanti”

Stagioni tormentate, ma gli amori tormentati, si sa, sono quelli più belli. In una lunga intervista concessa a Tuttosport, Danilo, difensore brasiliano della Juventus, giura fedeltà alla Vecchia Signora e di fatto annuncia il proprio rinnovo di contratto: “La volontà di entrambe le parti è di proseguire insieme ancora, c’è un bel rapporto e così nei prossimi giorni ci saranno novità importanti”. Il nuovo accordo scadrà nel 2025 con opzione per una ulteriore stagione.

Una vera e propria dichiarazione d’amore quella del classe 1991, che nonostante la penalizzazione e le ombre sul futuro del club non ci pensa neanche a cambiare aria: “Io sono certo che questo è solo un momento. Quello che la Juve ha fatto negli ultimi 10-15 anni è qualcosa di straordinario, solido e concreto. Questo è solo un momento”.

“E poi per me non è una questione di soldi o status – ha aggiunto – A me ciò che interessa è lavorare in un posto dove mi trovo bene. Io sento che devo ripagare tutto quello che ho avuto, sarebbe troppo facile andare via e cercare un’altra soluzione. Quattro anni fa quando sono arrivato qui non ero nel miglior momento di forma e la Juve mi ha dato questa grande opportunità dandomi fiducia”.

Parole da vero capitano: “E’ stato Allegri a decidere, prima della partita con l’Inter. Ma innanzitutto voglio ricordare che il capitano è Bonucci. Lui mi ha aiutato molto per diventare quello che sono nella Juventus. Per me è un onore avere la fascia. Il lavoro del capitano non è solo parlare prima della partita, ma anche dedicare parte del proprio tempo per aiutare i ragazzi, confrontarsi con lo staff. Di fatto questo atteggiamento l’ho sempre avuto. A volte tolgo un po’ di tempo a me stesso per il gruppo ma lo faccio sempre con piacere”. 

E continuerà a farlo in bianconero ancora per altri anni, nella speranza di viverne finalmente uno “normale”: “Diciamo che da quando sono arrivato di stagioni normali ne ho vissute poche… Spero che ne arrivi una! Pronti via ed ecco il Covid, adesso questo problema con la sentenza del meno 15. E’ stato brutto per noi accettare questa condizione, non è stato facile. Ma abbiamo capito che non potevamo fare niente: l’unica cosa che ci restava era andare al campo e dare il massimo così come in partita. Ma non è stato facile. Però siamo solo a febbraio per cui di tempo per fare bene ce n’è. Siamo ancora in corsa in Coppa Italia ed Europa League. E sino alla fine della stagione può succedere di tutto”.

Tackle Capello: “Leao come Zaniolo, è mal consigliato. Ma non va lasciato fuori”

L’ex allenatore: “Rafa ha la testa al contratto. Comunque è sempre un fenomeno, un giocatore imprescindibile per il Milan. Bisognerebbe parlargli, sbagliato non farlo giocare”

Leao è sempre un fenomeno, non è quello dello scorso anno ma non lo si può lasciare fuori: è un giocatore imprescindibile per il Milan. In questo momento, forse come Zaniolo, è mal consigliato perché i due hanno la testa da un’altra parte, ai contratti”. Fabio Capello commenta così a radio Anch’io Sport la situazione dell’attaccante rossonero, alle prese con la decisione sul suo futuro. “Bisognerebbe parlargli, metterlo fuori non serve e non lo aiuta. Anzi, lo fa diventare più triste: lui deve sentirsi importante ed essere aiutato anche dai compagni. Ci sono problemi economici importanti, c’è questa clausola da 17-18 milioni che lui deve pagare e nessuno vuole pagare. Tuttavia, lui e Theo Henandez sono giocatori che fanno la differenza, rispetto agli altri hanno qualcosa di più”.

Capello mette in guardia il Milan per la sfida di Champions contro il Tottenham: “Contro il Torino il Milan ha fatto vedere qualcosa nel secondo tempo, perché nel primo in campo c’erano solo i granata e i rossoneri sono rimasti a guardare. Hanno dato la colpa al cambio di modulo, ma non è così: i moduli sono tutti validi. Se scendi in campo con paura e timore, non hai serenità e giochi male, come è avvenuto nel primo tempo contro il Torino. Anche il Tottenham, nell’ultima partita a Leicester, è apparso in difficoltà: sono mancati il centrocampo e la fase difensiva. Gli inglesi, che hanno ottimi giocatori come Kane, possono creare grossi, grossi problemi al Milan, che deve stare molto attento alla fase offensiva perché, quando deve difendere, il Tottenham qualche problema ce l’ha”.

Milan, Pioli sorride: Tomori e Bennacer recuperati per il Tottenham

Allenamento in gruppo per entrambi. Il tecnico rossonero, che manterrà la difesa a tre, ritrova due giocatori basilari

Le buone notizie – un paio – erano nell’aria e infatti sono arrivate: Tomori e Bennacer hanno svolto l’allenamento di questa mattina assieme ai compagni e sono quindi da considerarsi abili e arruolabili per il primo round con il Tottenham, di martedì sera a San Siro.

Due rientri particolarmente graditi e importanti, perché si tratta in entrambi i casi di giocatori cruciali per gli equilibri rossoneri, anche se va detto che la difesa, finalmente, parrebbe essersi data una bella registrata negli ultimi tempi (solo un gol preso nelle ultime due uscite dopo i nove subiti nelle precedenti due). Pioli confermerà il sistema di gioco utilizzato contro il Torino, ovvero un 3-4-2-1 che, anche con gli Spurs, permetterà al Diavolo di piazzarsi a specchio rispetto agli avversari. Quindi con un tridente offensivo composto da Diaz, Leao e Giroud.

In mediana Bennacer ritroverà il suo posto accanto a Tonali, a destra dovrebbe tornare Calabria al posto di Saelemaekers, mentre in difesa Pioli sta ancora facendo qualche valutazione: il ritorno di Tomori equivarrà all’uscita di scena da parte di Kjaer o di Thiaw? In una sfida così importante meglio l’esperienza del danese o l’irruenza fisica del tedesco, che contro il Torino ha decisamente ben figurato? Per decidere il tecnico avrà a disposizione ancora la rifinitura di domani, ma intanto avere la possibilità di scelta è già un lusso che per lunghi tratti in questa stagione Pioli non ha potuto concedersi.

Milan-Giroud, incontro ok: le cifre (al rialzo) del nuovo contratto

Il summit a Milanello tra l’agente del giocatore e la dirigenza rossonera è andato bene: si dovrebbe passare da 3,2 a 3,5 milioni l’anno di ingaggio più bonus

Giroud ha fatto ricco il Milan e il Milan farà ancora più ricco Giroud. La storia, a dire il vero, era iniziata a costo zero: Olivier rossonero dall’estate 2021, al Chelsea un conguaglio da un milione di euro. Per le spese folli del pallone, un vero affare: nei conti e sul campo, dove il nuovo numero 9 del Milan trascina la squadra allo scudetto. Oggi guida il gruppo alla risalita Champions e il prossimo anno chissà: la certezza è che Oly sarà ancora lì, al centro dell’area rossonera. In una volta sola tutte le maledizioni ricadute sugli eredi di Pippo Inzaghi, svaniscono.

Per il Milan Giroud è una benedizione: 17 gol nella prima stagione, fermo a sei quest’anno. Numeri e leadership hanno convinto il club a puntare ancora su di lui. Non un semplice atto di riconoscenza, molto di più: per tenere Olivier con sé il Milan ha proposto un contratto più sostanzioso di quello attuale. La proposta salirà dai 3,2 milioni di oggi a 3,7, bonus esclusi: in area di rigore solo Origi regge il confronto. L’incontro in sede di ieri tra la dirigenza rossonera e l’agente del giocatore, Michael Manuello, è stato positivo: le parti si prenderanno altri giorni per le valutazioni finali e poi si aggiorneranno di nuovo. Non c’è un prossimo appuntamento già in agenda, ma la sensazione è che sarà quello finale con la stesura degli accordi e la cerimonia del rito. Foto, dichiarazioni di intenti, ovviamente la firma fino al 2024 e la penna dell’autografo con cui il club omaggia i giocatori che sottoscrivono il progetto.

Roma, Demir e Akman opzionati nell’affare Zaniolo al Galatasaray: chi sono

Nell’ambito dell’operazione che ha portato Nicolò Zaniolo al Galatasaray, la Roma ha opzionato due giovani talenti del club turco. Il primo è Yusuf Demir, esterno offensivo classe 2003 con un passato al Barcellona e con esperienza in Conference League. Il secondo è Efe Akman, centrocampista classe 2006 che deve ancora esordire in prima squadra. Ecco chi sono

Due prospetti molto interessanti da tenere d’occhio per la Roma, che nell’ambito dell’operazione che ha portato Nicolò Zaniolo al Galatasaray ha opzionato due giovani talenti del club turco. Il primo è Yusuf Demir, classe 2003 che può essere impiegato in tutte le posizioni offensive a ridosso delle punte. Il secondo è Efe Akman, classe 2006 in grado di ricoprire diverse zone al centro del campo. Di entrambi si parla un gran bene e la Roma potrebbe presto pensare di portarli in Italia.

Nato a Vienna da genitori di origine turca, 20 anni da compiere a giugno, Yusuf Demir è già considerato uno dei migliori prospetti dell’intero panorama calcistico europeo. Mancino molto tecnico che può essere impiegato come esterno offensivo o trequartista, dopo aver fatto la trafila delle giovanili con il Rapid Vienna ha esordito con la prima squadra nel dicembre 2019 in occasione della gara vinta 3-0 contro l’Admira Wacker, diventando il più giovane debuttante nella storia del club austriaco. Finito nel mirino dei principali club europei, nell’estate 2021 è stato acquistato dal Barcellona, che lo ha prelevato in prestito oneroso con diritto di riscatto. Dopo una prima parte in blaugrana con 9 presenze totali tra Liga e Champions League sotto la guida di Ronald Koeman, con l’arrivo di Xavi ha trovato meno spazio e nel gennaio 2022 è tornato al Rapid Vienna, giocando la Conference League nella seconda parte di stagione. Nella successiva sessione di mercato è stato acquistato dal Galatasaray, che per lui ha sborsato 6 milioni di euro: in questa stagione è stato frenato da qualche problema fisico e ha totalizzato 6 presenze tra campionato e coppa nazionale. Punto fermo dell’Under 21 austriaca, nel 2021 ha debuttato con la Nazionale maggiore del suo Paese ed ha partecipato alle fasi di qualificazione agli scorsi Mondiali. Lo scorso dicembre con il Galatasaray ha affrontato in amichevole la Lazio, giocando come esterno offensivo in un 4-2-3-1. In futuro, per lui, quello contro i biancocelesti potrebbe essere un derby. 

Ahi Tottenham: Lloris deve operarsi al ginocchio, salterà le due gare con il Milan

Il numero uno francese dovrà subire un intervento, sarà ai box per un periodo tra le 6 e le 8 settimane. Al suo posto in Champions contro i rossoneri giocherà Forster

Pessima notizia per Antonio Conte. Il Tottenham perde per circa un mese Hugo Lloris, portiere titolare degli Spurs.

Come riportano i media inglesi, in particolare il Telegraph, Lloris dovrà subire un intervento al ginocchio e starà fermo tra le sei e le otto settimane. Quindi salterà entrambe le sfide di Champions contro il Milan agli ottavi, in programma il 14 febbraio e l’8 marzo.

Al suo posto giocherà Fraser Forster, 34 anni, secondo portiere degli Spurs con quattro presenze in stagione (una in Premier, due in Fa Cup e una in Coppa di Lega). L’anno scorso ha giocato al Southampton, prima ancora al Celtic, dove ha sfidato il Milan durante la fase a gironi di Champions 2013-14. Cinque gol incassati in due partite e altrettante sconfitte. Contro il Tottenham, tra l’altro, sarà assente anche Maignan. Niente sfida tra i due portieri francesi. Lloris ha lasciato la nazionale a inizio gennaio dopo 145 presenze.

Via all’esperimento: così potrebbe cambiare la regola del fuorigioco

Per ora si tratta solo di una fase sperimentale nel campionato Under 18, ma se dovesse essere valutata migliorativa la regola potrebbe entrare in vigore dopo un anno

Giusto annullare il gol di Lautaro nel derby? Secondo le regole vigenti sì. Uno spicchio della fronte dell’argentino era più vicino alla linea di porta milanista rispetto al piede di Thiaw. Un centimetro, forse poco più, ma le regole non possono essere lasciate alla discrezionalità o addirittura all’approssimazione: se anche l’attaccante fosse avanti di un niente rispetto al “penultimo difendente”, il guardalinee non potrebbe che sventolare la bandierina (e il Var fotografare la posizione irregolare). In futuro, però, lo stesso gol potrebbe essere regolare. Potrebbe, non è detto che succeda. La Fifa sta studiando gli effetti di un eventuale cambio rivoluzionario. La sperimentazione si svolgerà anche in Italia, nel campionato federale Under 18. Si comincia proprio questo fine settimana, casualmente pochi giorni dopo il gol di Lautaro, nel derby Inter-Milan dei giovani.

Il fuorigioco è cambiato negli anni: attivo e passivo, “luce”, in linea, tre difensori, due difensori, tante formule diverse. Questione di visione politica. Il documento al quale Gianni Infantino sta ispirando la presidenza Fifa, “Vision 2020-23”, punta dichiaratamente a favorire il gioco offensivo: un obiettivo che passa (anche) dalla revisione del fuorigioco. Come? Considerando in gioco un attaccante che abbia almeno una parte del corpo in posizione regolare. Esattamente il contrario della regola di oggi che prevede l’offside quando almeno una parte del corpo sia in posizione irregolare. Per “parte del corpo” s’intende naturalmente quella buona per segnare: testa, busto, gambe, piedi, non certo mani e braccia.