Mondiali, Francia in allarme: Varane-Konatè influenzati prima della finale con Argentina

La Francia trema per altri due casi di influenza ad appena 48 ore dalla finale del Mondiale contro l’Argentina: dopo Rabiot, Upamecano e Koman, tocca a Varane e Konatè, centrali di difesa titolari contro il Marocco. Il CT Deschamps: “Stiamo attenti alla diffusione e prendiamo tutte le precauzioni necessarie”

Adesso è veramente allarme influenza in casa Francia ad appena 48 ore dalla finale del Mondiale in Qatar contro l’Argentina. Come riportato da ‘L’Equipe’, a due giorni dal match contro Messi e compagni, Raphael Varane e Ibrahima Konaté, titolari in difesa nella semifinale contro il Marocco, sono ammalati. Il difensore del Manchester United presenta sintomi leggeri, più pronunciati invece quelli del classe 1999 del Liverpool. Una situazione in continua evoluzione, che viene costantemente monitorata dallo staff medico dei Bleus. Sono già cinque i casi di sospetta influenza nel ritiro transalpino da inizio settimana. Adrien Rabiot e Dayot Upamecano erano stati costretti a saltare la semifinale di mercoledì con il Marocco, mentre il giorno seguente era stato posto in isolamento Kingsley Coman. La FFF aveva emesso una nota nella serata di giovedì in cui rassicurava sullo stato di salute del giocatore del Bayern: “Si tratta di una piccola sindrome virale, non c’è particolare inquietudine riguardo alla finale di domenica”. 

“Abbiamo avuto alcuni casi di sintomi simil-influenzali – ha spiegato il CT francese, Didier Deschamps – Stiamo cercando di stare attenti perché non si diffonda. I giocatori hanno fatto un grande sforzo in campo e ovviamente il loro sistema immunitario ne ha risentito. Succede quando ti alleni te stesso così tanto, sei più incline a contrarre questi virus. Stiamo prendendo tutte le precauzioni necessarie.”

Benzema in Qatar per la finale con l’Argentina? Possibile… ma come tifoso

Il Pallone d’Oro da qualche giorni ha ripreso ad allenarsi a Madrid e teoricamente potrebbe essere schierato. Potrebbe arrivare a Doha, ma solo per mettersi al collo la medaglia, visto che è ancora nella lista dei 26 convocati

“Preferisco passare alla domanda successiva”, così ha riposto Didier Deschamps nella notte, in conferenza stampa, a chi gli chiedeva se Karim Benzema potesse essere impiegato domenica, in Argentina-Francia finale di Coppa del Mondo.

Tecnicamente sarebbe possibile, Benzema – vittima di un infortunio muscolare alla coscia sinistra prima del debutto della Francia al Mondiale – non è stato sostituito e figura ancora nella lista dei 26 della Francia, diffusa prima di ogni partita. E tra i 26 c’è ovviamente Lucas Hernandez, infortunatosi seriamente a un ginocchio in corso d’opera. In realtà Deschamps non lo utilizzerà: “Non so chi abbia messo in giro la voce che potrebbe tornare. Io devo prendermi cura dei 24 giocatori che sono qui. Non mi occupo di quelli che non ci sono, inclusi Kimpembe e Pogba”.

Da alcuni giorni Benzema a Madrid ha ripreso ad allenarsi, al centro sportivo del Real, a Valdebebas. Fonti del Madrid hanno fatto sapere di non avere preclusione alcuna a un viaggio del Pallone d’oro in Qatar, per assistere alla finale di domenica allo stadio Lusail. Questo in effetti potrebbe succedere, Benzema in tribuna come tifoso molto speciale. Perché è nella lista dei 26 e come tale, in caso di successo della Francia, riceverà la medaglia ricordo e avrà diritto al premio. Benzema non ha partecipato al Mondiale del 2018 in Russia, Deschamps non lo aveva convocato per le vicende giudiziarie in cui all’epoca era coinvolto. Adesso potrebbe formalmente laurearsi campione del mondo senza aver giocato un minuto.

Theo trascina la Francia in finale: sarà sfida Mbappé-Messi! 

Sarà Argentina-Francia la finale del Mondiale. Se Messi ha faticato poco per piegare la resistenza della Croazia, più complicato è stato il compito di Mbappé e compagni che hanno battuto un indomito Marocco grazie alle reti di Theo Hernandez e Kolo Muani. Domenica pomeriggio (ore 16) allo stadio Lusail ci saranno in palio sia la coppa del Mondo sia il titolo di capocannoniere visto che il 7 volte Pallone d’Oro e il fuoriclasse francese sono entrambi primi nella classifica dei bomber con 5 centri a testa. 

IL MARCHIO DI THEO—Commenta per primo.La Francia ha piegato subito la partita dalla sua parte e non si è più voltata indietro. I Bleus avevano più qualità, più esperienza internazionale e l’hanno fatta pesare nonostante le assenze degli influenzati Rabiot e Upamecano. E’ stata la rete del milanista Theo Hernandez dopo neppure 5 minuti a sbloccare il confronto su una sbandata di El Yamiq che si è perso ingenuamente Griezmann, ancora a secco di gol in questo Mondiale, ma determinante con il guizzo nell’azione dell’1-0.Il Marocco aveva abbandonato il 4-3-3 in favore di un più coperto 5-4-1, ma non era la stessa squadra di sempre perché, senza l’infortunato Aguerd, dopo un quarto d’ora ha perso anche l’altra colonna della difesa, il capitano Saiss. Il piano tattico di difendersi con maggiore compattezza non ha pagato e la prima nazionale africana a raggiungere la semifinale di un Mondiale pareva sul punto di crollare.

Thuram, Hamdallah, Aboukhlal, Ezzalzouli e Kolo Muani, è stato quest’ultimo, l’attaccante del Francoforte, a segnare il 2-0 al primo pallone toccato. Il match a quel punto era finito, ma per festeggiare la seconda finale Mondiale consecutiva Deschamps ha dovuto attendere il termine dei 6 minuti di recupero nei quali il Marocco ha sfiorato il gol del 2-1 che avrebbe meritato.

Festa Argentina: 3-0 alla Croazia e finale! Messi e Alvarez sono uno spettacolo

Prima semifinale senza storia: il 7 volte Pallone d’Oro firma l’1-0, poi la doppietta di Julian Alvarez.

Il genio di Messi, il senso del gol di Alvarez: l’Argentina schianta la Croazia e si qualifica per la finale del Mondiale. Domenica, nello stesso stadio della partita di oggi, sfiderà la vincente di Francia-Marocco. Dopo venti minuti a ritmi bassi e senza emozioni, la squadra di Scaloni ha preso in mano la gara trovando la profondità nella quale esaltare i suoi attaccanti. E la Croazia si è sfaldata denotando i limiti offensivi già noti, ma anche qualche incertezza difensiva. Messi ha sbloccato il risultato su rigore conquistato da Alvarez, che poi ha segnato una doppietta. E nel finale si è visto in campo anche Paulo Dybala.

L’inizio della partita è caratterizzato da ritmi bassi, le due squadre sono più attente a non commettere errori che a impensierire l’avversario. La Croazia prova a prendere in mano il gioco e il suo fraseggio sembra migliore, ma l’unica conclusione è un colpo di testa alto di Lovren dopo sedici minuti. Paura per Messi che al 20’ si ferma a centrocampo, si tocca il flessore della gamba sinistra, scuote la testa, parlotta con Scaloni, si porta le mani sul viso e per un minuto circa cammina sul campo, forse per valutare meglio la situazione. I tifosi argentini ritrovano presto il sorriso, perché poco dopo Messi ricomincia a correre, effettua un bel lancio e tranquillizza tutti sulle sue condizioni. Un tiro di Enzo Fernandez deviato in tuffo da Livakovic segnala l’ingresso in partita dell’Argentina, che mette a punto tempi ed esecuzioni delle ripartenze. Al 28’ Modric fa uno scatto di cinquanta metri per andare a chiudere di testa nella propria area, ma poi la Seleccion sblocca la gara. Lancio di Fernandez per Alvarez, bravo a sfruttare la disposizione sbagliata dei due centrali (troppo spazio tra Gvardiol e Lovren che tiene anche in gioco il centravanti avversario che gli scappa via alle spalle) ed effettua un pallonetto per superare Livakovic che gli frana addosso. Orsato fischia il rigore che al 34’ Messi trasforma con una conclusione alta e violenta.

Il Brasile pensa ad Ancelotti per il dopo Tite. E lui non chiude la porta

Secondo il sito Uol Esporte, il tecnico italiano avrebbe dato una disponibilità di massima dalla prossima estate. Intanto Neymar ringrazia l’ex c.t.

Spunta il nome di Carlo Ancelotti, quale possibile successore di Tite sulla panchina del Brasile. Secondo indiscrezioni raccolte dal sito Uol Esporte, l’allenatore del Real Madrid sarebbe già stato contattato in ottobre e non avrebbe risposto di no a priori. Avrebbe chiesto di conoscere i programmi della federcalcio e avrebbe garantito una disponibilità di massima a partire dal giugno del 2023, in pratica vorrebbe chiudere la stagione nel Real Madrid.

Il contratto di Ancelotti con il Real ha scadenza 2024, nel caso sarebbe risolto anzitempo. Ancelotti è molto amico di Tite, il c.t. dimissionario dopo l’eliminazione dal Mondiale, nei quarti ai rigori contro la Croazia. I due si sentono spesso al telefono. Ancelotti sarebbe un c.t. graditissimo ai nazionali brasiliani del Real: Vinicius, Rodrygo e Eder Militao. Ednaldo Rodrigues, presidente della Cbf, la federcalcio brasiliana, ha ammesso che l’opzione c.t. straniero è la sua preferita. Nel caso in cui Ancelotti accettasse, la Cbf nominerebbe un c.t. a interim per le partite della Seleçao in calendario a marzo.

Al momento in prima fila rimane Abel Ferreira, allenatore portoghese del Palmeiras, ma Ferreira non sembra convintissimo (“La mia Seleçao è il Palmeiras”, ha detto), e Rodrigues cerca un tecnico che abbia grande esperienza di calcio europeo, perché il Brasile di Tite, negli ultimi due Mondiali, è stato eliminato da squadre europee, dal Belgio nel 2018 e dalla Croazia in Qatar.

Inghilterra, delusione Kane: “Rigore sbagliato? Di solito se ne calcia uno ma…”

Il centravanti inglese dopo l’eliminazione da Qatar 2022 e il rigore fallito (dopo averne segnato un altro)

Grande amarezza per l’Inghilterra di Harry Kane che è stata eliminata dal Mondiale in Qatar per mano della Francia. Il bomber e capitano è stato sfortunato protagonista di un rigore fallito – dopo averne segnato un altro -. Un penalty che avrebbe potuto portare la gara sul 2-2 ma che invece non ha portato al risultato sperato.

Lo stesso centravanti a ITV ha commentato la sua serata e quella della squadra. “Abbiamo creato tante occasioni, ma le grandi partite si decidono sui dettagli. I due rigori? Solitamente ci si prepara per affrontarne solo uno nell’arco di una partita, ma quando ne capitano due bisogna sempre avere un’idea su dove calciare il secondo e la preparazione conta poco. Sicuramente è un errore che fa male, al pari del risultato finale perché credevamo di poter vincere: da capitano, mi prendo le responsabilità per quanto accaduto”, ha detto Kane.

Verso il futuro: “Questa è una sconfitta pesante perché la squadra ha giocato molto bene. Il Mondiale si gioca ogni quattro anni, dunque non possiamo dire di poterci riprovare già l’anno prossimo: ci sarà ancora tanto tempo da aspettare prima di tornare a competere a questo livello, ma sono orgoglioso dei miei compagni perché abbiamo fatto un grande percorso. Abbiamo grandi talenti in rosa e tra un anno e mezzo ci saranno gli Europei”.

Un passaggio anche sul CT Southgate: “Lui è stato un CT incredibile, basti pensare al punto in cui ci ha preso e fin dove ci ha portati: ha fatto fare una scalata enorme all’Inghilterra; tutti speriamo che possa restare in panchina ma la decisione sarà sua”.

Trzyma kciuki za Argentynę z szokującego powodu. “Chcę zobaczyć jak Messi płacze”

Rywalizacja Brazylii oraz Argentyny jest jedną z najważniejszych w historii futbolu. Obie reprezentacje mogą spotkać się ze sobą w półfinale mistrzostw świata w Katarze, pod warunkiem, że zwyciężą w ćwierćfinale. Takiego scenariusza pragnie Fred, były napastnik “Canarinhos”. Powód jest dość specyficzny.

Fred był podstawowym napastnikiem reprezentacji Brazylii podczas mistrzostw świata w 2014 roku rozgrywanych w jego ojczyźnie. Podczas mundialu był ślamazarny i nieskuteczny, przez co uważano go za jednego z głównych winowajców niepowodzenia na imprezie, w której gospodarze zajęli czwarte miejsce po bolesnych porażkach z Niemcami (1:7) i Holandią (0:3). Po turnieju piłkarz zakończył karierę reprezentacyjną.

Teraz przypomniał o sobie w niecodzienny sposób. Fred komentuje mecze mundialu dla brazylijskiej stacji “Globo”. Podczas jednego z programów stwierdził, że chciałby, aby Argentyna pokonała Holandię i zmierzyła się z Brazylią w półfinale. – Chcę zobaczyć ten mecz. Chcę zobaczyć emocje, nerwy, bójki i jak na koniec Neymar wykorzystuje decydujący rzut karny, a Leo Messi płacze – wyznał były napastnik.

Chaos i poczucie, że to więcej niż rywalizacja sportowa, ale również sprawa prestiżowa, ponownie towarzyszy tym pojedynkom od pewnego czasu, gdy ekipy Brazylii i Argentyny urosły w siłę. W dwóch meczach, które rozegrano i dokończono w ubiegłym roku padł tylko jeden gol, a sędziowie pokazali łącznie aż 16 żółtych kartek. To jedno trafienie okazało się jednak kluczowe, gdyż miało miejsce w finale Copa America, który padł łupem “Albicelestes”.

Aby doszło do takiej konfrontacji nie tylko Argentyna musi uporać się z Holandią (piątek, 9 grudnia o 20:00), ale naturalnie również Brazylia wyeliminować Chorwację (piątek, 9 grudnia 16:00). Jeśli stanie się to rzeczywistość, półfinałowe starcie będzie 108 pojedynkiem obu reprezentacji. Żadne nacje nie grały ze sobą tak często. 

Ramos boom Mondiale: per strapparlo al Benfica ora servono almeno 50 milioni

Ormai in primo piano c’è lui, Gonçalo Ramos, nato ad Olhão, caratteristico centro balneare dell’Algarve. Il triplettista di Fernando Santos in una notte ha rubato gli occhi al mondo, facendo traballare il trono della stella di Funchal. Ma l’impresa del centravanti del Benfica contro la Svizzera è solo l’inizio di una nuova vita.

A 21 anni si è già ritagliato uno spazio importante nel suo club con gol pesanti sia in campionato che in Champions League ed ora diventa (insieme all’argentino Enzo Fernandez) il fiore all’occhiello della storica società portoghese.

Basti pensare che prima del Mondiale i vertici del Benfica chiedevano 35 milioni di euro per questo ragazzo ben messo che ha fatto tutta la trafila delle giovanili prima di meritarsi il titolo di Scarpa d’Oro nell’Europeo Under 19 e quello di capocannoniere nella Youth League edizione ’19-20 in condominio con l’atalantino Piccoli. In famiglia il pallone è di casa, visto che papà Manuel è stato calciatore professionista come lo zio Miguel. Soprattutto negli ultimi tempi i consigli del padre sono diventati sempre più preziosi: a cominciare dalla scelta di non rinnovare il mandato (scaduto ad ottobre) con l’agenzia Idoloasis. Quel legame nato negli anni del Benfica B ormai gli sta stretto. E a sentire chi gli sta vicino non ha fretta di trovare un advisor di successo.

Eppure in Portogallo è voce diffusa che sarà proprio Jorge Mendes ad assicurarsi la sua firma. Sarebbe un intreccio davvero incredibile visto che il super agente di Cristiano Ronaldo di questi tempi sta seguendo da vicino anche il delicato caso di Rafael Leao e sarebbe davvero clamoroso se si assicurasse pure la fiducia della famiglia Ramos. Senza dimenticare mai che nella nazionale portoghese abbondano i suoi fedelissimi: da Joao Felix a Pepe per proseguire con Cancelo, Rui Patricio eccetera… A sentire la campana del giovane attaccante, però, è presto per nuovi legami ufficiali. Piuttosto preferisce sentire le nuove proposte prima di prendere una decisione. La prospettiva di arrivare fino in fondo al Mondiale apre le porte a dei rialzi sinora imprevedibili. Se ora si parla di 50 milioni, con nuovi gol, sarebbe logico attendersi ulteriori rialzi.

Gonçalo Ramos, una serata da favola! Spedisce CR7 in panca e segna tre gol da urlo

Il 21enne attaccante del Benfica, che ha debuttato in nazionale il 17 novembre, in questo Mondiale aveva giocato solo 10 minuti (due nel 3-2 col Ghana e otto nel 2-0 all’Uruguay)

Gonçalo Ramos ha colto l’attimo. Nel modo migliore. Tre gol per la prima volta in questa rassegna iridata. Tre gol per far felice il Portogallo che mata la Svizzera (6-1) e becca il Marocco ai quarti — raggiunti per la terza volta dai lusitani — del Mondiale qatariota.

Tre gol per il c.t. Fernando Santos, premiato dalla scelta coraggiosa ma tutt’altro che impopolare. Tre gol che sanno di passaggio di consegne con Cristiano Ronaldo che entra dopo 72’43” di una partita che entrambi non dimenticheranno facilmente. Per motivi opposti.

Già, perché le porte scorrevoli nel calcio non hanno pietà. Nemmeno per chi ha vinto cinque volte il Pallone d’Oro. Esiliato in panchina dal c.t. lusitano che non ha gradito il pessimo comportamento nel finale di partita con la Corea del Sud. L’altro, Gonçalo Ramos, 21 anni, scuola Benfica dopo un breve avvio di carriera nell’Olhanense, squadra della città dell’Algarve in cui è nato, ha sfruttato la chance in pieno. Prendendosi insieme applausi e, probabilmente, un posto da titolare anche nei quarti. Con un sinistro di rara potenza ha sbloccato la gara con la Svizzera. Un tocco ravvicinato per il 3-0 nella ripresa. L’assist per Guerreiro in occasione del 4-0 e il definitivo 5-1 con un tocco sotto di destro. Di più non si può dare.

Fernando Santos lo ha fatto esordire in Nazionale solo il 17 novembre nel test premondiale con la Nigeria. E lui, per cominciare, ha servito un gol, quello del 3-0, e un assist per Guerreiro nel 4-0 finale. Prima di incrociare gli svizzeri aveva collezionato solo dieci minuti: due nel 3-2 col Ghana e otto nel 2-0 all’Uruguay, subentrando a sua maestà Cristiano Ronaldo. Contro i sudcoreani era rimasto in panchina. Ora si è preso la scena (oltre al pallone della gara). E, ora che viene il bello, non ha nessuna intenzione di abbandonarla.

Souness contro Neymar: “Fa numeri da pallone gonfiato, ci fossimo stati io o Keane l’avremmo massacrato”

Il Brasile dà spettacolo nel suo ottavo di finale contro la Corea del Sud e nel trionfo verdeoro c’è lo zampino di Neymar. Ma visto che si parla di lui, non è tutto rose e fiori. Non tutti sono ben disposti nei confronti dell’attaccante.

Il Brasile dà spettacolo nel suo ottavo di finale contro la Corea del Sud e nel trionfo verdeoro c’è lo zampino di Neymar. Il numero 10 della Seleçao è tornato dall’infortunio subito nel primo match dei Mondiali, quello contro la Serbia, e ha ricominciato a fare quello che gli viene meglio: numeri su numeri in campo, durante una partita in cui un po’ tutta la squadra di Tite ha messo in mostra un…calcio-samba che fa impazzire i tifosi e spaventa non poco gli avversari. Ma come sempre, visto che si parla di Neymar, non è tutto rose e fiori. Non tutti sono ben disposti nei confronti dell’attaccante brasiliano e le ultime dichiarazioni di Graeme Souness lo dimostrano per l’ennesima volta.

L’ex centrocampista di Liverpool e Sampdoria ha commentato la partita dei verdeoro su ITV e non è stato particolarmente tenero nei confronti di O Ney. Certo, Souness può dire poco sulle qualità tecniche del brasiliano, ma quando si parla di atteggiamento ha le sue rimostranze da fare… “Voglio vedere di più da lui. Ha un’abilità incredibile. Ma era l’erede al trono di Leo Messi e Cristiano Ronaldo e finora non si è ancora preso lo scettro per me. Non sto dicendo che non sia un ragazzo con un talento incredibile, fa alcune cose che sono davvero belle a vedersi. È solo che ritengo frustrante il fatto che quando le cose gli vanno bene voglia sempre mostrare quanto è intelligente e quanto le cose gli riescano in maniera semplice”.

Considerando che nello scorso Mondiale le critiche rivolte a Neymar riguardavano la tendenza a…tuffarsi troppo quando subiva un contrasto, si può dire che la questione stia migliorando. Ma Souness spiega che ai suoi tempi (ma non solo) uno come Neymar avrebbe avuto vita più difficile… “Non voglio essere un brontolone, perchè alcune delle cose che ho visto sono favolose, ma penso solo che, e sono convinto che Keane sia d’accord con me, che se fossimo stati noi in campo stasera l’avremmo massacrato. Alcuni dei suoi gesti tecnici sono stati da pallone gonfiato”. Ma per fortuna di O Ney, nè lo scozzese nè l’irlandese erano in campo con la Corea del Sud!