Il Milan ci crede. Ma tra i rivali ci sono Psg e Barça

Il 18enne centrocampista dell’Aston Villa è l’alternativa a Sanches e ha già detto un primo sì. Per averlo è lotta coi top team europei

Come per il portoghese del Lilla, la spesa per arrivare a Chukwuemeka si aggira sui 15 milioni: l’Aston Villa vorrebbe incassarne 20, ma il suo gioiellino tra un anno andrà in scadenza di contratto e non c’è troppo margine per fare gli schizzinosi. In comune con Sanches, poi, l’inglese nato in Austria da genitori nigeriani ha i segni particolari da predestinato: anche Renato, prima di deprimersi al Bayern e di rinascere al Lilla, aveva bruciato le tappe con il Benfica. Lui campione d’Europa con il Portogallo nel 2016, Carney campioncino d’Europa con l’Inghilterra Under 19 lo scorso giugno: tre gol, di cui uno nella finale con Israele. Le strade si separano invece quando si pesano gli ingaggi: i 6 milioni chiesti da Sanches (molti di più di quelli che guadagnerebbe Chukwuemeka) sono l’ostacolo più ingombrante tra lui e il Milan, specialmente adesso che si è fatto avanti il Psg. E proprio con i francesi il Diavolo dovrà vedersela per Chukwuemeka: le sue prospettive di crescita hanno attratto anche loro. Oltre al Barcellona e a svariati club di Premier League, tutte società che possono offrire molto più del Milan a un Aston Villa che sta ancora provando a tenere il suo gioiello. Piazze affascinanti, anche se quella rossonera, dove con i giovani in campo si vincono gli scudetti, seduce gli under 25 come una capitale da progetto Erasmus. Non a caso, Chukwuemeka ha già preso informazioni sulla possibile destinazione e il Milan ha incassato il suo gradimento. Un’ottima posizione per tentare il tiro come Carney quella volta a Londra: se poi finirà sul palo, c’è ancora tempo per riprovarci…

Pogba, infortunio durante l’allenamento della Juventus in America

Il centrocampista ha interrotto anzitempo la seduta di allenamento per un fastidio al ginocchio che lo ha costretto a lasciare il campo zoppicante. Il francese ha tranquillizzato i compagni alzando il pollice al momento dell’uscita dal terreno di gioco: per ora non sono previsti esami. E la conferma arriva anche da un video di Perin su Instagram

Prosegue la tournée americana della Juventus, con la formazione di Massimiliano Allegri che si è trasferita da Las Vegas a Los Angeles per preparare la seconda amichevole di questo tour in programma nella notte italiana tra il 26 e il 27 luglio contro il Barcellona a Dallas. I bianconeri si sono allenati per la prima volta nelle strutture della Loyola Marymouth University, una seduta di allenamento che ha fatto registrare lo stop di Paul Pogba. Il francese ha accusato un dolore al ginocchio dopo un movimento durante esercizio con la palla. Pogba è stato subito soccorso dallo staff medico che lo ha accompagnato fuori dal campo mentre i compagni hanno proseguito la seduta di lavoro. 

Uscito zoppicante dal terreno di gioco, Paul Pogba ha alzato il pollice per rassicurare i compagni e lo staff tecnico sulle sue condizioni: al momento la Juventus non ha previsto esami strumentali per il centrocampista, anche se resta da capire se il francese sarà costretto a osservare qualche giorno di riposo (in giornata i bianconeri hanno in programma una doppia seduta). 

La conferma che si è trattato solo du uno spavento ma senza conseguenze serie arriva indirettamente da un video che Mattia Perin ha postato su Instagram. Nelle  sue storie il portiere bianconero ha ripreso il rito di iniziazione di Pogba che canta in piendi davanti ai compagni e si sente Perin gridare: “Stai bene allora, fra’. Sta bene il ginocchio!”

Dybala? Non c’era spazio per lui e non c’era necessità

L’ad nerazzurro a Dazn: “Skriniar è fortissimo e non necessariamente va messo sul mercato. Bremer sfumato per motivi economici”

Beppe Marotta, ai microfoni di Dazn, ha fatto il punto sul mercato dell’Inter. “Dybala è un ragazzo serio e un professionista ma noi, gliel’ho detto in tempi non sospetti, eravamo e siamo a posto in quel reparto. Non c’era spazio per lui e non c’era necessità”. Il mancato arrivo di Bremer: “Ausilio lavorava da mesi su questo calciatore ma i nostri condizionamenti legati agli equilibri economici finanziari non ci hanno permesso di giungere a conclusione”. Su Skriniar: “E’ fortissimo e non necessariamente va messo sul mercato, c’è stata una richiesta e tutto sarà valutato ma i tifosi devono stare tranquilli

“Mi aspetto una stagione aggressiva, ricca di determinazione, di ambizione, di coraggio e voglia di fare. Vogliamo conquistare trofei e posizioni”.

Inter più forte delle altre squadre. “Difficile dire questo, perché tu credi di avere allestito una squadra forte ma poi devi fare i conti con quello che hanno fatto le altre squadre e quindi a mercato concluso potrei fare delle valutazioni. L’Inter deve sempre recitare un ruolo da protagonista al di là degli avversari. Deve necessariamente essere competitiva”.

Il ritorno di Lukaku. “E’ l’occasione anche per ringraziare i miei collaboratori, Ausilio e Baccin, che sono molto bravi. Sono quelle pagine belle del tanto vituperato mondo del calcio, laddove un calciatore che ti ha lasciato quasi improvvisamente poi sente il bisogno di ritornare tra gli amici, a indossare quella maglia gloriosa con cui hai vinto uno scudetto. Abbiamo avuto fortuna, quelle situazioni che portano a una coincidenza di fattori che hanno fatto sì che questo ritorno si potesse realizzare e questa è una cosa molto bella. L’ho ritrovato molto diverso, molto più leader e ancora più motivato. Ieri ho visto un allenamento nel corso del quale ha perso una partitella ed era molto arrabbiato. Questo significa un grande attaccamento verso il suo lavoro e sono molto contento che lui possa far parte del nostro gruppo”.

Milan, Tanganga obiettivo per la difesa: Paratici è a Milano

Oltre alla trattativa De Keteleare, priorità del mercato rossonero, i campioni d’Italia lavorano anche per un difensore: con il ds degli Spurs Paratici a Milano potrebbe esserci un’accelerata per Tanganga. A centrocampo è duello col Psg per Renato Sanches

Un nuovo difensore per Stefano Pioli. Tra gli obiettivi del Milan in questa fase del mercato c’è anche quello di rinforzare il reparto arretrato, con Maldini e Massara che stanno valutando diversi profili. Nelle prossime settimane si valuteranno le condizioni fisiche di Kjaer, di rientro dopo il brutto infortunio al ginocchio e il lungo stop, e in base a quelle si capirà il tipo di investimento che sarà necessario in difesa. Al momento uno dei nomi che maggiormente interessa al Milan è quello di Japhet Tanganga, centrale classe 1999 in uscita dal Tottenham. E con la presenza a Milano del ds degli Spurs Fabio Paratici – un viaggio con in programma diversi incontri di mercato – l’operazione potrebbe avere un’accelerata. Altro nome che piace e che il Milan segue con molta attenzione è quello di Evan N’Dicka, classe 1999 punto fermo (44 presenze nell’ultima stagione) dell’Eintracht Francoforte.

La priorità del mercato rossonero resta sempre quella di arrivare a Charles De Keteleare, il trequartista classe 2001 individuato come il profilo ideale per rinforzare per aumentare la qualità della rosa. Dopo il viaggio in Belgio di Maldini e Massara, Milan e Bruges continuano a lavorare per raggiungere l’intesa economica – che ancora non è comunque stata trovata – sul cartellino: dialoghi che proseguono in un clima positivo e cordiale, con i rossoneri che provano a far leva anche sulla volontà del giocatore di giocare a San Siro, nonostante le proposte di diversi club inglesi (Leeds su tutti). L’alternativa è Ziyech, in uscita dal Chelsea e per il quale sono stati già avviati i contatti nelle scorse settimane. Milan che in questo mercato è anche chiamato a sostituire il partente Kessié, passato al Barcellona a parametro zero: il nome da tempo in cima alla lista dei desideri del club è quello di Renato Sanches del Lille, conteso anche dal Psg. Il presidente del Lille ha ammesso che il portoghese partirà con destinazione Milano o Parigi, ma che ancora non è stato raggiunto l’accordo totale con nessuno dei dui club interessati.

Maldini e Massara, via alla missione belga per De Ketelaere. Intanto il Leeds…

Il tecnico del club di Premier Marsch: “Ci siamo spostati su altri obiettivi”. Obiettivo dei dirigenti rossoneri è definire la trattativa col Bruges: balla ancora qualche milione tra i 32 proposti dal Diavolo e gli oltre 35 della controproposta

La missione De Ketelaere è iniziata questa mattina, con Maldini e Massara diretti in Belgio per chiudere la trattativa per il talento belga: viaggio a Bruges con l’unico obiettivo di portare a casa l’accelerata definitiva per CDK, obiettivo numero uno del mercato rossonero, fantasista del 2001 reduce da un’annata da 18 gol e 10 assist, con il secondo campionato belga di fila vinto da protagonista. Dopo i 45’ giocati con l’Utrecht in amichevole, De Ketelaere non ha preso parte alla Supercoppa belga vinta contro il Gent domenica scorsa. Novanta minuti in panchina. Un punto importante sull’evoluzione della trattativa. Come il blitz di oggi.

LA TRATTATIVA —   

Il Milan presenterà un’offerta definitiva da 32 milioni di euro. Ovviamente i due dirigenti saliranno sull’aereo da soli e da soli torneranno, ma la missione belga è decisiva per capire come andrà a finire la trattativa. I rossoneri hanno fatto tutto per gradi, aumentando l’offerta settimana dopo settimana, da 20 a 32 milioni. Ora la palla passa al Bruges, che ne chiede 35. L’obiettivo è trovare il punto di incontro. Con il giocatore, tra l’altro, c’è già un accordo per un quinquennale da 2/2,5 milioni. Manca solo quello con il club. Un indizio ulteriore riguardo la trattativa l’ha dato Jesse Marsch, allenatore del Leeds, una delle squadre che aveva messo gli occhi su CDK: “Non abbiamo ancora finito con lui, ma ci siamo spostati su altri obiettivi, anche perché crediamo che non sarà disponibile”. Il belga vuole solo il Milan.

Cragno para anche la balbuzie: “Balbetto? Pazienza.

Per Cragno la lotta contro la difficoltà nel parlare è un affare importante. E infatti il nuovo estremo difensore del Monza ha deciso di scriverne, raccontando come ha affrontato la balbuzie da bambino e come lo sta facendo ora.

Nella scorsa stagione, il match tra Empoli e Cagliari è stato parecchio foriero di polemiche, anche per un confronto abbastanza inusuale tra due dei protagonisti, Patrick Cutrone e Alessio Cragno. L’attaccante era stato pizzicato in panchina ad insultare il portiere avversario per un problema che il toscano si porta dietro da quando è bambino: la balbuzie. Poi la questione si è sgonfiata con le scuse di Cutrone, ma ciò non toglie che per Cragno la lotta contro la difficoltà nel parlare sia un affare importante. E infatti il nuovo estremo difensore del Monza ha deciso di scriverne, in una lettera a Cronache di Spogliatoio intitolata semplicemente “Sì, balbetto”, in cui spiega come abbia affrontato il problema da piccolo e come lo sta facendo ora.

Ma con la sua voglia di prendere il problema di petto, Cragno è anche riuscito a diventare un modello per tante altre persone nella sua stessa situazione. “Sono questo: parlo, balbetto, vado in diretta tv e faccio le interviste balbettando. Capita che, una volta rientrato negli spogliatoi, trovi qualche messaggio su Instagram: ‘Ciao, ti ho visto, ma come fai? Io soffro del tuo stesso problema e mi vergogno nell’approcciare alle persone’. Ne patiscono, come me, oppure sono i genitori di quei ragazzi che hanno la mia stessa caratteristica. Mi dicono ‘grazie’ perché mi vedono sereno e prendono coraggio”. Un po’ come i difensori quando vedono che dietro di loro c’è un portiere che affronta il suo problema di linguaggio esattamente come fa con gli attaccanti avversari: senza paura.

Dybala, ecco perché prenderlo al Fantacampionato. Attenzione però al ruolo…

Paulo sarà valutato 62 crediti e si collocherà al 12° posto nell’elenco degli attaccanti più costosi. Vanta annate da venti gol, ma il possibile impiego da trequartista potrebbe diminuire la sua efficacia in ottica +3

La numero 10 è in dirittura d’arrivo. Non si parla di maglie, ma di stagioni in Serie A. Sì, perché dopo due anni con il Palermo e sette con la Juventus, Paulo Dybala è pronto ad affrontare un altro campionato di massimo livello, stavolta con la Roma di Mourinho. Tra i fantallenatori, torna di moda il solito tormentone: cosa aspettarsi dall’argentino quest’anno? Per trovare una risposta, bisogna scavare nel passato della Joya.

GOL E ASSIST —   In Italia da 10 anni (compreso uno in B con il Palermo), Dybala ha collezionato 98 reti in Serie A. Una media di oltre 10 gol a stagione, che ne fanno una delle seconde punte più appetibili del listone. Tirare le somme sembra facile. Paulo in giallorosso avrà più spazio e troverà continuità, è legittimo aspettarsi una stagione da top player. Da bravi “Marotta” del Fantacampionato, però, prima di aggiudicarvelo dovrete fare un paio di conti: Dybala sarà valutato 62 crediti e si collocherà al 12esimo posto nell’elenco degli attaccanti più costosi. Notate bene: fatta eccezione per Berardi e Leao, tutti gli altri sono centravanti.

 I fantallenatori dovranno compiere scelte equilibrate: non bisogna farsi spaventare dal prezzo del cartellino, ma neppure puntare tutto su Paulo. Lo dicono i numeri: con la Juventus vanta annate da venti gol (19 nella Serie A 2015/2016, 22 nel 2017/2018), altre con miseri bottini da 4 o 5 reti. Che, guarda caso, risalgono al triennio firmato CR7. Il fattore decisivo sta nel ruolo che Paulo avrà in giallorosso: trequartista di destra a supporto di Abraham, affiancato da Pellegrini dall’altra parte del campo. Proprio capitan Lorenzo, lo scorso anno, giocando in quella posizione ha collezionato 9 gol e 3 assist. Ma parliamo di un giocatore meno offensivo rispetto alla Joya. È legittimo aspettarsi dunque una stagione da (minimo) 10-12 gol, consapevoli che Dybala potrebbe sfiorare persino quota 20. Le annate migliori ai piedi della Mole, d’altronde, sono arrivate quando Paulo dialogava con un centravanti puro: Mandzukic o Morata nel 2016, Higuain nel 2018. Stavolta toccherà ad Abraham.

Dybala-Roma, è fatta: nella notte il sì a Mou, ora in Portogallo per le visite

Una telefonata ti allunga la vita, diceva una vecchia pubblicità, e a volte te la cambia totalmente. È quello che è successo a Paulo Dybala, che dopo 7 stagioni in bianco e nero ha deciso di colorare la sua carriera con il giallo e il rosso della Roma. La svolta è arrivata nella notte, dopo l’ennesimo summit con il suo entourage, che ha fatto seguito alla prima vera offerta giallorossa (un contratto di 4 milioni). Il primo a saperlo è stato José Mourinho, che ha seguito sveglio dal Portogallo le evoluzioni della trattativa è intorno alle 2 ha ricevuto un whatsapp dalla Joya, che gli ha annunciava la sua scelta. Inutile raccontare la felicità del tecnico, grande sponsor dell’argentino, che con il suo pressing è stato determinante per far cambiare idea a Paulo, inizialmente restio a scegliere una squadra che non partecipa alla Champions League. Decisivi anche i Friedkin: anche loro hanno chiamato personalmente Dybala, e sono volati a Torino.

Ma al fascino dello Special One è difficile resistere. Così come a quello di Francesco Totti, altro grande estimatore di Dybala, che nell’ultimo periodo si è speso tanto per spingerlo verso la sua squadra del cuore. E anche con l’amato capitano c’è stata una telefonata nelle ultime ore. Mancano ancora gli ultimissimi dettagli ma già oggi si può chiudere: Paulo è partito per il Portogallo da Torino alle 9 con un volo privato, per fare le visite mediche. Con lui ci sono i Friedkin, Pinto e i procuratori.

La svolta c’è stata ieri sera, in una cena iniziata molto tardi, verso le 11, tra Pinto e Antun e terminata verso l’una. La Roma ha rilanciato, aumentando la parte fissa e arrivando a un totale di 6 milioni di euro. Decisiva anche la mossa della Roma di abbassare la clausola di uscita, che dovrebbe essere bassa (intorno ai 20 milioni). Intanto una città intera ha già cominciato a sognare. Dopo l’arrivo di Mourinho e la conquista della Conference League, ecco un acquisto top, un giocatore vincente che riempie gli occhi con la sua classe. E che ha una grandissima voglia di rimettersi in gioco e di dimostrare di essere ancora un grande campione.

Mercato Inter: Bremer sempre più vicino, lunedì l’incontro per chiudere

BREMER SU INSTAGRAM: “PREPARATI PER CIÒ CHE VERRÀ”-Il brasiliano ha scelto Instagram per mandare un messaggio, che lascia presagire che qualcosa di concreto si stia muovendo riguardo il suo futuro: “Preparati per ciò che verrà”, ha scritto in un post.

Sembra ormai in dirittura d’arrivo la trattativa col Torino per portare in nerazzurro Gleison Bremer. La fumata bianca è vicina e se arriverà lo farà a prescindere dal destino di Skriniar. I contatti tra le parti sono proseguiti in questi giorni e lunedì prossimo è in programma l’incontro decisivo per chiudere una volta per tutte la telenovela: ci saranno i due club e gli agenti del giocatore. La cifra dovrebbe aggirarsi attorno ai 35 milioni di euro, a cui andranno aggiunti i bonus e il passaggio alla corte di Juric del giovane Cesare Casadei, su cui l’Inter dovrebbe mantenere il diritto di recompra.

Per Pinamonti si registra una serrata asta tra Atalanta, Monza e Sassuolo. Il giocatore in uscita dall’Inter preferirebbe trasferirsi alla Dea, ma gli altri due club non mollano la presa. Marotta chiede 20 milioni di euro per l’attaccante con l’inserimento di una recompra. Condizioni che l’Atalanta ora potrebbe accettare per superare le concorrenti nella corsa al classe ’99. Gallliani avrebbe infatti già un accordo verbale con l’Inter sulla base di un prestito con diritto di riscatto a 20 milioni e controriscatto in favore dei nerazzurri fissato a 30 milioni, ma ancora non sarebbe riuscito a convincere il giocatore.

Si sta scatenando una vera e propria asta per le prestazioni sportive di Andrea Pinamonti. L’attaccante, accostato al Monza per una cifra vicina ai 20 milioni di euro, è da tempo nel mirino dell’Atalanta, ma anche il Sassuolo – destinato a perdere Scamacca – si è mostrato interessato al giocatore.

La trattativa tra Psg e Inter per Milan Skriniar si è arenata e vive un momento di stallo. Il Psg è fermo ai 60 milioni offerti per il centrale, mentre i nerazzurri non scendono sotto i 70. L’Inter però ha bisogno di una cessione importante per le casse societarie.

Spalletti promuove Kim: “È da Napoli”. Poi la beffa: va al Rennes

Beffa Kim Min-Jae per il Napoli. Il sudcoreano del Fenerbahce sembrava a un passo da diventare il sostituto di Koulibaly in difesa, ma in serata è arrivata la doccia gelata con il Rennes che ha pagato la clausola da 19,5 milioni di euro ai turchi. Nel tardo pomeriggio Luciano Spalletti, dal ritiro di Dimaro, aveva promosso il suo possibile arrivo: “È un giocatore da Napoli e da Champions League”. Il nuovo capitano degli Azzurri è Di Lorenzo: “È stato scelto dai compagni, è perfetto”.

Non è stato difficile scegliere il nuovo capitano al posto di Koulibaly: “Di solito si dice che lo fa il più anziano. Invece no, lo fa quello che ha rapporto con la squadra e la società e la città. Lo fa quello che gode della stima dei compagni, che ha spessore internazionale e che è un calciatore forte. Lo fa quello che ha un equilibrio caratteriale capace di rapportarsi in maniera corretta con gli arbitri, la stima dell’ambiente calcistica e il rispetto degli avversari e che in fondo piaccia anche a me. Diciamo che Di Lorenzo è quello perfetto”.

Tornato l’entusiasmo anche tra i tifosi: “Il pubblico di Napoli si sente, si percepisce anche a distanza. Anche quando i tifosi non sono venuti allo stadio i battiti si sentono anche nell’aria senza sentire le urla. È stato messo in dubbio che il pubblico in casa ci mettesse in ansia perché abbiamo perso delle partite che hanno fatto male, invece per quanto riguarda il nostro pubblico è amore puro al 100% quindi non disturba mai e fa sempre grande comodo. Se abbiamo sbagliato qualche partita dobbiamo trovare i motivi dentro noi stessi e non nel pubblico napoletano”.