Juve, allarme Chiesa: botta alla caviglia destra e allenamento finito

L’attaccante è rimasto contuso in uno scontro di gioco con Alex Sandro e non ha proseguito la seduta insieme ai compagni. Kean, in gruppo, “vede” l’Atalanta.

Juve in ansia per Chiesa: l’attaccante è uscito dal campo di allenamento per precauzione, dopo uno scontro di gioco con Alex Sandro. Nel corso di una delle partitelle il brasiliano è arrivato leggermente in ritardo sulla caviglia destra del compagno: dopo la botta Chiesa è rimasto per terra, richiedendo il supporto dello staff sanitario. Dopo circa dieci minuti fuori, il calciatore ha provato a riprendere la partitella (a campo ridotto) schierandosi da difensore, ma dopo alcune azioni Allegri lo ha richiamato fuori non vedendolo sciolto. “Fede vieni fuori, Fede vieni fuori”: l’attaccante ha così accettato l’invito dell’allenatore ed è andato dritto negli spogliatoi insieme a un preparatore. Probabili accertamenti nelle prossime ore. 

A svolgere tutto l’allenamento – partitella compresa – Kean, che punta a rientrare tra i convocati per l’Atalanta. A Napoli, invece, spera di esserci Danilo, che ha lavorato a parte in un campo parallelo. Su un terzo campo De Sciglio, anche lui prossimo al rientro. Vista l’emergenza a centrocampo (McKennie e Rabiot out), buone indicazioni dai giovani che potrebbero avere una chance dal primo minuto, in particolare Miretti e Nicolussi Caviglia: proveranno soprattutto loro a mettere in difficoltà Allegri nella scelta dell’undici titolare. Occhio anche a Palumbo in chiave convocazioni per il Maradona: era tra i giovani della Next Gen aggregati per l’allenamento di oggi (gli altri: Daffara, Muharemovic, Perotti e Turicchia). Al termine della seduta i calciatori si sono fermati con i tifosi per selfie e autografi.

Brescianini, sondaggio della Juve. E il Milan osserva: ha il 50% sulla futura rivendita

Il centrocampista del Frosinone, preso a zero in estate, sarà un pezzo pregiato sul mercato. Sulle sue tracce anche Lazio e Atalanta

Marco Brescianini vive in una canzone di Vasco. Prima di ogni partita si infila le cuffiette e ascolta “Come nelle favole”, la guida di una stagione straordinaria vissuta a cento all’ora. 

Negli ultimi tre anni ha giocato in Serie B, la stagione scorsa si è distinto con la maglia del Cosenza e ora si diverte a Frosinone. Nell’ultimo turno ha punito anche la Juventus, uno dei club che hanno cerchiato più e più volte il suo nome sul taccuino. I bianconeri hanno chiesto informazioni in modo concreto in vista del prossimo anno, bussando concretamente alla porta di Angelozzi, uno che ha creduto in Marco a occhi chiusi. In estate l’ha portato allo Stirpe senza sborsare neanche un euro, ora si gode un gioiellino in grado di giocare ovunque: Brescianini è un centrocampista, ma quest’anno si è fatto valere anche come terzino sinistro. Promosso, anche se ovviamente in mezzo al campo è un’altra cosa. Così come gli idoli di una vita: Marco stravede per Ronaldo e per Kakà, la bandiera rossonera seguita durante gli anni nelle giovanili.

Brescianini è un figlio del Vismara. Ha vissuto gli anni di Gattuso in Primavera e perso una finale di Coppa Italia contro il Toro di Coppitelli, giocando titolare. L’allenatore era Alessandro Lupi. In squadra c’era Raoul Bellanova. Marco, classe duemila, ha debuttato in prima squadra nel 2020 grazie a Stefano Pioli, a cui tra l’altro ha segnato con il Frosinone a inizio dicembre. Il secondo gol di Brescianini in Serie A è arrivato contro la squadra della vita. Il Milan, comunque, conserva il 50% della futura rivendita. Se dovesse andare via – ipotizziamo – a una decina di milioni, i rossoneri ne incasserebbero cinque. Oltre alla Juve, su Marco ci sono anche Lazio e Atalanta. Solo sondaggi al momento, ma in estate il centrocampista sarà uno dei duemila più cercati. Fin qui ha giocato 24 partite e segnato tre gol. Ha giocato dal 1′ anche in Coppa Italia contro il Napoli, nel 4-0 al Maradona. Un’impresa storica. 

Juve, out McKennie e Rabiot: Alcaraz verso l’esordio da titolare con il Napoli

Confermate le lussazioni dei due centrocampisti con il Frosinone. Per l’altro posto sarà ballottaggio a tre fra Miretti, Nicolussi Caviglia e Nonge. Due punti fermi su tre del centrocampo della Juve sono fuori servizio per Napoli.

Si tratta di McKennie e Rabiot, che insieme a Locatelli hanno garantito un buon rendimento per buona parte della stagione, tanto da aver convinto Allegri a chiedere alla dirigenza di non stravolgere gli equilibri sul mercato di gennaio, pur dovendo fare i conti con le squalifiche di Fagioli e Pogba. Alla luce degli ultimi infortuni (piede destro il francese, spalla sinistra l’americano) il tecnico in settimana dovrà ricostruire il reparto con delle soluzioni alternative, provando a sfruttare al massimo la rosa a disposizione. 

Difficile che Allegri decida di stravolgere la linea di centrocampo a tre, da sempre uno dei punti forti della sua idea di gioco. Piuttosto il tecnico dovrà responsabilizzare al massimo Locatelli, che non sta vivendo un periodo di particolare forma ma ora è chiamato a fare gli straordinari. Con lui, probabile inserimento dal primo minuto di Alcaraz, che ha sostituto Rabiot contro il Frosinone per quasi tutto il match. Il suo inserimento graduale è destinato a bruciare qualche tappa: la prima da titolare la giocherà con molta probabilità (non è ancora una certezza) in uno stadio che non può essere indifferente a un calciatore argentino, ovvero il Maradona. 

Juve-Napoli, la sfida in ottica Mondiale per club con la Lazio sullo sfondo

Bianconeri al momento favoriti ma il Napoli è padrone del proprio destino, nonostante un percorso non semplice. A Sarri, invece, serve un miracolo

La rivalità tra Napoli e Juventus non conosce confini e adesso entra in una nuova dimensione, quella del Mondiale per club con il nuovo formato a 32 squadre. L’edizione allargata farà il suo esordio nell’estate 2025 e l’ultimo posto libero disponibile, di fatto, se lo contendono le due squadre italiane, a cui si aggiunge anche la Lazio che sulla carta è ancora in corsa (per qualificarsi, i biancocelesti devono centrare la finale di Champions League). In questo momento i bianconeri precedono il Napoli nel ranking per la competizione, ma la squadra di Calzona potrà beffare la Juve se vincerà la partita di ritorno col Barcellona e, una volta arrivata ai quarti, vincerà una sfida o le pareggerà entrambe. Se gli azzurri dovessero qualificarsi con un pareggio contro i catalani, servirebbero più punti per scalare la classifica e sarebbe necessario arrivare alle semifinali. In ogni caso, l’eventuale eliminazione del Napoli agli ottavi qualificherebbe in automatico la Juventus. 

Riepilogando la situazione, l’Europa avrà dodici squadre nel torneo. Quattro sono le vincitrici della Champions dal 2021 al 2024, quindi Chelsea, Real Madrid e Manchester City sono già certe della partecipazione. Le altre otto deriveranno da uno speciale ranking, i cui criteri sono stati appositamenti studiati dalla Fifa. Per i punteggi ottenuti finora, sono già certe del posto Bayern Monaco, Paris Saint-Germain, Inter, Porto e Benfica. Quindi all’appello mancano la vincitrice della Champions e tre club stabilite con il ranking. C’è da tener presente che ogni federazione ha un limite di due squadre. Di seguito la classifica. 

Dumfries ci ripensa: ripresa la trattativa per il rinnovo. Ora l’olandese può restare all’Inter

Dopo la “rottura” dello scorso autunno, le parti si sono viste e l’esterno ha aperto al prolungamento oltre il 2025 mitigando le sue pretese economiche

Denzel Dumfries apre al rinnovo con l’Inter. Dopo che lo scorso autunno l’olandese aveva rifiutato la possibilità di firmare il prolungamento oltre il 2025, vanificando la possibilità del club di usufruire dei vantaggi del Decreto Crescita, adesso la trattativa è di nuovo nel vivo e c’è già stato più di un contatto tra l’entourage del calciatore e la dirigenza di viale della Liberazione.

Denzel ha capito che non è facile trovare un’altra squadra che gli garantisca di competere ad alti livelli come l’Inter, di guadagnare uno stipendio importante e di vivere in una città che gli piace come Milano. Ecco perché ha rivisto la sua posizione e il club della famiglia Zhang è stato felice di sedersi di nuovo al tavolo per trattare. Perché la duplice prospettiva di doverlo cedere per forza la prossima estate e di cercare un altro “quinto” a destra del suo livello, non avrebbe reso la vita facile a Marotta, Ausilio e Baccin.  

L’Inter lo scorso autunno aveva proposto a Dumfries un ingaggio sul modello di quello, per esempio, di Dimarco ovvero 4 milioni (netti) a salire più bonus. L’ex Psv pensava di meritare molto di più e aveva chiesto 1,5 milioni in più, rendendo di fatto inutile qualsiasi tentativo di mediazione. Da allora Denzel si è infortunato, ha faticato a ritrovare la condizione e ha perso il posto da titolare a vantaggio di Darmian. In più il Decreto Crescita, che dava vantaggi fiscali alla società, è sparito. Il divorzio sembrava inevitabile e invece la trattativa è ripresa e adesso c’è fiducia di poter arrivare a un prolungamento prima del finale della stagione. Alle cifre proposte dal club ovvero 4 milioni netti più bonus a stagione.

Inter, confermata l’elongazione all’adduttore per Thuram: out due settimane, recupera per Madrid

Lo staff nerazzurro ha sottoposto l’attaccante agli accertamenti dell’Humanitas per l’infortunio muscolare sofferto martedì nell’andata degli ottavi di Champions: Inzaghi punta a riaverlo già per il Bologna

Marcus Thuram potrà prendere parte ad Atletico Madrid-Inter, ottavo di finale di ritorno di Champions League. O meglio, questa è la stima scaturita dall’esito degli esami strumentali a cui oggi l’attaccante francese è stato sottoposto all’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano. Gli accertamenti hanno infatti confermato le prime ipotesi di “elongazione dell’adduttore lungo della coscia destra”, come recita il comunicato ufficiale del club.

Ovviamente le stime hanno margini di errore proprio in quanto stime, ma per questo tipo di problema muscolare si può prevedere uno stop di 10-15 giorni: dal momento che l’Inter non ha la minima intenzione di rischiare una ricaduta forzando i tempi, si tenderà alle due settimane. L’obiettivo assoluto del club e di Simone Inzaghi è di avere l’attaccante fisicamente al 100% per il 13 marzo al Civitas Metropolitano di Madrid e per fare questo sarebbe ideale averlo a disposizione dalla panchina già per la partita precedente, Bologna-Inter del 10 marzo. Il francese salterà quindi sicuramente i prossimi tre turni di campionato contro Lecce, Atalanta e Genoa. Per questi incontri, quindi, previsto più spazio per Marko Arnautovic e Alexis Sanchez.

Milan, faccia a faccia Chukwueze-Pioli: chance da titolare in arrivo per l’attaccante

Nella rifinitura a Milanello l’allenatore a colloquio con il nigeriano. Lavoro individuale per Pulisic e Kjaer

Dieci minuti di vis a vis. L’allenamento di rifinitura del Milan in vista del Rennes si è aperto con un colloquio di una decina di minuti tra Stefano Pioli e Samuel Chukwueze. Il tutto a bordocampo, mentre la squadra entrava per scaldarsi. Il nigeriano arriva da una gara negativa contro il Monza e da una finale di Coppa d’Africa persa contro la Costa d’Avorio, ma nonostante tutto una sua chance dal primo minuto è altamente probabile. Soprattutto perché Christian Pulisic, in gol all’U-Power Stadium e tra i più utilizzati in stagione, ha svolto l’inizio della seduta a parte, insieme a Simon Kjaer e inizialmente anche a Gabbia e Florenzi. Questi ultimi due hanno poi partecipato al torello, mentre lo statunitense e il danese hanno svolto un allenamento individuale. Almeno nella prima parte della seduta. Possibile panchina per entrambi quindi, anche perché il Milan ha vinto 3-0 l’andata e domenica giocherà contro l’Atalanta. Il riposo sarebbe logico e giustificato. 

Curiosità dalla seduta. Il rientro in gruppo di Tomori e Kalulu, fermi da diversi mesi per infortunio, è stato accolto da un applauso collettivo. Clima disteso e sereno. Anche Leao ha strappato applausi… per via dell’uscita del suo libro, “Smile”. Il portoghese ha sorriso divertito. I due difensori non prenderanno parte alla sfida col Rennes, ma ormai il ritorno a pieno regime è sempre più vicino. Presenti in gruppo anche Victor Eletu, centrocampista della Primavera, e Ismail Bennacer. A centrocampo dovrebbero giocare Reijnders e Musah, con Loftus, Leao, Chukwueze e uno tra Jovic e Giroud in avanti. In difesa, se Kjaer non dovesse farcela, spazio a Thiaw e a Gabbia, con Florenzi e Theo terzini. Maignan confermato tra i pali. A Rennes ha giocato la sua prima partita tra i professionisti con la maglia del Lilla nel 2015. Sarà un tuffo nel passato.

Juve-Milan, l’altra sfida. Ma quanto vale il 2° posto? Meno di prima. Colpa del market pool…

Il piazzamento in classifica incide sulla ripartizione dei diritti tv della Serie A ma non più sui premi Uefa. E poi c’è la Supercoppa. Ecco tutte le cifre

Ora che l’Inter ha messo le mani sullo scudetto, i riflettori si spostano sui traguardi intermedi. È come quando, in Formula 1, un pilota va in fuga e le telecamere indugiano su un duello delle retrovie.

Qui, però, parliamo di soldi: gloria a parte, quanto vale il secondo posto in campionato, al momento conteso da Juve e Milan? Ed è davvero così rilevante? Rispondiamo subito alla seconda domanda: un po’ meno del passato. Ma andiamo con ordine. 

Dal punto di vista dei ricavi di un club, il piazzamento finale nella classifica della Serie A incide sulla ripartizione dei proventi audiovisivi gestiti dalla Lega. La torta viene distribuita ogni anno così: 50% in parti uguali, 20% in base al radicamento sociale (12% biglietti/abbonamenti, 8% audience) e 30% in base ai risultati sportivi (5% storici, 10% ultimi 5 campionati, 12% classifica ultimo campionato, 3% punti ultimo campionato). Quindi la graduatoria attuale vale il 12%, cioè 128,7 milioni dei 1073 complessivi da suddividere tra le 20 squadre nel 2023-24. Alla prima classificata spetteranno 20 milioni, alla seconda 16,8, alla terza 14,4, alla quarta 12 e così via, fino ai 400mila euro per l’ultima. 

Fino a quest’anno il posto in classifica in Serie A ha determinato anche la metà del market pool che compone il bottino della Champions. Il market pool è la quota dei premi Uefa distribuita proporzionalmente al mercato televisivo di ciascun Paese: metà in base al numero di partite giocate nella coppa, metà in base alla classifica dell’ultimo campionato domestico (40% al campione, 30% al secondo, 20% al terzo, 10% al quarto).

Inter, verso l’Atletico con fiducia. Out Acerbi, formazione titolare già decisa

Stamani seduta di rifinitura per Lautaro e compagni. Unico assente il difensore ex Lazio, oltre ai fuori lista Cuadrado e Sensi. Quest’ultimo sarà operato nelle prossime ore.

Nessuna sorpresa, nessun colpo di scena: nella rifinitura di stamani ad Appiano Gentile Simone Inzaghi ha a disposizione l’intera rosa, eccezion fatta per il difensore Acerbi e i fuori lista Cuadrado e Sensi. Il primo sta sempre meglio, ma tornerà a disposizione verosimilmente per la gara contro l’Atalanta di mercoledì 28, più che per la trasferta di qualche giorno prima a Lecce. Ancora un mese di stop per il colombiano, che comunque fa progressi evidenti, mentre il centrocampista ex Monza nelle prossime ore si sottoporrà a un intervento chirurgico per rimuovere un placca messa al perone quando (nel novembre 2022) si era infortunato con il Monza. Stefano dovrà star fuori 15-20 giorni. Gli altri stanno tutti bene e sono regolarmente a disposizione del tecnico di Piacenza.

Le ultime prove, quelle “vere” Inzaghi le ha programmate per domani mattina, quando lavorerà sui calci piazzati. Stamani solo qualche schema peraltro mischiando le carte (tra i titolari c’erano Frattesi e Carlos Augusto). Al momento pare molto probabile che la formazione anti Atletico sia quella già trapelata negli scorsi giorni ovvero Sommer in porta, Pavard, De Vrij e Bastoni in difesa, Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco in mezzo, Lautaro e Thuram in avanti. Oggi niente ritiro: la squadra dopo l’allenamento tornerà a casa e i nerazzurri si ritroveranno alla Pinetina domani mattina.

Danilo, niente fratture. Ma il capitano salta Frosinone e Napoli

Controlli al JMedical dopo il problema alla caviglia sinistra: escluse lesioni ai legamenti. Già avviata la riabilitazione

Nessuna frattura alla caviglia sinistra, ma Danilo si ferma: il capitano della Juve salterà le prossime due gare contro Frosinone e Napoli. Il peggio è riuscito a evitarlo: gli esami strumentali svolti stamattina al JMedical hanno escluso la presenza di lesioni capsulo legamentose e fratture, dunque il calciatore potrà riprendere a breve ad allenarsi per puntare il ritorno con l’Atalanta il 10 marzo. 

Se Danilo ha già cominciato la riabilitazione, c’è chi sembra ormai prossimo a rientrare tra i convocati dopo un lungo periodo di stop: si tratta di De Sciglio, che nelle ultime settimane si è allenato sempre di più con i compagni e ai loro stessi ritmi. Come Djalò, il fedelissimo di Allegri potrebbe tornare a sedere in panchina e sentire dopo tanti mesi il profumo del campo, pur non avendo ancora minuti gara nelle gambe. Con Danilo out, però, sia per Djalò che per De Sciglio si potrebbero anche aprire di piccoli spazi nelle rotazioni del reparto difensivo.