Inter, le contromosse di Inzaghi: fasce nuove, la testa, condizione e… Lautaro

Pavard, Dumfries e Carlos Augusto in rampa di lancio. E il tecnico, che chiede più attenzione e concentrazione, ha un piano per il capitano

La rabbia mica era sbollita, il giorno dopo. Ed è una buona notizia, perché è sinonimo di fame, di voglia di riscatto. Voglia di cancellare, di correggere, di raddrizzare qualcosa che è andato storto e che l’Inter si era piacevolmente abituata a vedere filare dritto. La palla ce l’ha Simone Inzaghi, che non ha nascosto pubblicamente e privatamente con la squadra la sua amarezza. Ed è chiaro che qualcosa di diverso contro il Lecce si vedrà, in tema di scelte, di condizione fisica e – spera l’allenatore – anche nella gestione di quei dettagli che a Genova sono andati tutti nella direzione opposta a quella sperata.

Le scelte, innanzitutto. C’è una settimana quasi piena di lavoro davanti e molto da decidere, da scegliere, da capire. Inzaghi non ha avuto risposte positive da alcuni big. Bastoni e Dimarco, per esempio, sono lontani dalla forma dello scorso campionato, forse più di quel che si immaginava. Al contrario. Carlos Augusto è stato uno dei più positivi dell’estate. E potrebbe avere maggiore spazio, al posto di uno dei due azzurri. Qui il discorso è filosofico: meglio dare spazio a chi è più in forma oppure dare minuti a chi deve guadagnarli per crescere di condizione? Un ragionamento, poi, Inzaghi lo farà anche sull’altra fascia. Dove Darmian può lasciare il posto a Dumfries. L’olandese ha necessità di migliorare, certo, ma garantisce all’Inter un maggiore peso offensivo. Sempre a destra, altro sorpasso da valutare: Pavard, con una settimana in più di lavoro sulle gambe, è pronto a riprendersi il posto di Bisseck, protagonista del fallo di mano che è costato il pareggio.

Quattro debuttanti in campo, ma la decide il solito Lewandowski: il Barça passa 2-1 a Valencia

Flick con tantissimi infortunati si affida alla cantera, ma è la doppietta del polacco a decidere l’incontro

Quattro debuttanti in campo, uno in panchina, 3 minorenni titolari nel Barcellona e uno entrato nella ripresa nel Valencia, doppietta di Lewandowski e 2-1 del Barça a Mestalla. Il 59enne Hansi Flick inizia con una vittoria il suo cammino in Liga grazie alle reti del 35enne polacco in una serata piena di gioventù. Per il Barça un successo in rimonta sofferto e prezioso viste le assenze, i dubbi e la difficoltà di giocare in un Mestalla sold out (46.673 spettatori). Oggi in campo il Madrid a Maiorca, domani l’Atletico a Vila-real.

Flick era senza mezza squadra: infortunati De Jong, Gavi, Araujo e Ansu Fati, Fermin Lopez in vacanza post Olimpiadi, Dani Olmo non tesserato per questioni economiche, improvviso problema fisico anche per Gundogan, non convocato. E allora spazio alla cantera: i 17enne abituali, Lamine Yamal e Pau Cubarsì, con l’aggiunta di un terzo 2007, Marc Bernal, schierato per la sua prima in Liga a centrocampo con Marc Casadó, veterano rispetto ai compagni con i suoi 20 anni. I due si sono sistemati nel doble pivote dietro a Lamine, Raphinha e Ferran Torres, con Lewandowski 9 puro. Nel Valencia Mamardashvili, il miracoloso portiere georgiano dato in sicura partenza tanto che il Valencia ha da tempo comprato il sostituto, il macedone Dimitrievski, ancora li tra i pali. Per Baraja difesa giovanissima: Thierry (25 anni), Mosquera (20), Yarek (19) e Jesús Vázquez (21).

Barcellona in costante difficoltà e fiammata nel finale della prima parte: al 44’ gol di testa di Hugo Duro su cross dell’ottimo Diego Lopez e dormita di Iñigo Martinez, il guardalinee alza la bandierina, dalla sala Vor gliela abbassano. In un’area Yarek salva sulla linea una conclusione di Casadó servito da Balde, nell’altra Cubarsì fa miracolosamente lo stesso su Hugo Duro dopo un errore di Ter Stegen. E al quinto di recupero il pareggio di Lewandoswki, tap-in in scivolata su cross dalla destra di Lamine Yamal, premio immeritato per i catalani.

Ufficiale: Yildiz rinnova con la Juve fino al 2029 e si prende la maglia numero 10

Il club bianconero annuncia il prolungamento contrattuale con la stellina turca

Ora è anche ufficiale: Kenan Yildiz ha firmato il prolungamento di contratto con la Juve, fino al 2029. Sarà il numero 10 a partire da questa stagione: un sogno che si realizza per lui, che è il primo fan di Alex Del Piero, ma anche una responsabilità non indifferente, nell’ambito del nuovo progetto bianconero. È stato il calciatore a volere fortemente il raggiungimento del nuovo accordo, con ingaggio ricalibrato sopra il milione di euro e una serie di bonus che potrebbero anche raddoppiare la base.

Tecnicismi utili a mettere al centro della nuova Juve il turco classe 2005, e valorizzarne totalmente il percorso di formazione ultimato a Vinovo fra Primavera e Next Gen: fino al debutto in Serie A nella passata stagione. 

Yildiz è cresciuto nel settore giovanile del Bayern Monaco, sotto contratto in esclusiva con Adidas sin dall’età di 9 anni. Si è trasferito a Torino a parametro zero, quando stava discutendo il percorso di crescita che aveva progettato per lui il Bayern: la Juve, inserendosi, gli ha prospettato una considerazione maggiore grazie al progetto della seconda squadra. L’arrivo a Torino ha messo di fronte al turco un percorso d’inserimento che non è stato semplice, ma certamente funzionale a giungere in prima squadra con le idee chiare sul senso di responsabilità necessario per rappresentare i colori della Signora. Del Piero è il suo primo consigliere: il rinnovo è da 10.

Juve-Yildiz, rinnovo! Domani l’ufficialità: contratto fino al 2029 e la 10 di Del Piero già col Como

Arriva il prolungamento contrattuale, dopo che nelle ultime settimane la trattativa si era frenata sulla definizione dei bonus

Kenan Yildiz rinnova con la Juventus e prende la maglia numero 10: le parti si sono venute incontro definitivamente, al punto da mettere in moto la macchina per l’ufficialità. Domani arriverà l’annuncio, in tempo per domenica: ogni club, infatti, ha tempo fino alla vigilia della sua prima giornata di campionato (Juve-Como, in programma lunedì sera allo Stadium) per comunicare i numeri di maglia dei giocatori in rosa, senza alcuna possibilità di cambiarli in corso.

Il turco classe 2005 corona dunque il sogno di reggere la maglia dei fuoriclasse della storia juventina, compreso il suo idolo: Alex Del Piero.

La discussione sul prolungamento del contratto si era accesa a inizio estate: Yildiz aveva un contratto ampio (che si prolungherà adesso fino al 2029) ma uno stipendio poco in linea con la centralità che la Juve intende dargli nel nuovo progetto sportivo. Il trequartista, su proposta del club, passerà da 300 mila euro alla base di un milione, alla quale si legherà una parte variabile che potrà maturare al verificarsi di determinate condizioni. La trattativa a un certo punto aveva subito una brusca frenata proprio sulla definizione dei bonus inseriti nel contratto: ma è stato il ragazzo stesso, in prima persona, a volere fortemente il prolungamento, così da entrare subito nella cerchia ristretta dei fuoriclasse che hanno avuto la maglia numero 10 della Juventus.

Dybala, incontro con l’Al-Qadsiah: sul piatto un triennale d’oro. Paulo ci pensa, Roma in attesa

L’agente del calciatore ha visto i rappresentanti del club della Saudi Pro League: proposti tre anni di contratto a 25-30 milioni a stagione

Dybala e gli arabi al tavolo insieme. Il nuovo affondo è arrivato oggi, con i rappresentanti dell’Al-Qadsiah che sono tornati alla carica per la stella argentina della Roma. L’offerta da 20 milioni di euro a stagione recapitata a Dybala lo scorso primo agosto (e rifiutata una settimana dopo, esattamente l’8) è stata aumentata, probabilmente con una cifra che si aggira intorno ai 25-30 milioni a stagione per tre anni. Dybala non è ancora convinto, ci sta pensando su. Ma è chiaro come i soldi siano davvero tanti, esattamente come il cambio di vita che gli si prospetta di fronte.

L’agente di Paulo Dybala, Carlos Novel, è giunto a Roma nella giornata di ieri, per poi andare a cena con il giocatore argentino per parlare proprio della sua situazione attuale, vista la recente esclusione dai titolari nell’amichevole contro l’Everton e le successive parole di Daniele De Rossi (“Dybala? Io non lego nessuno, chi vuole andare via è libero di farlo”). Nel frattempo, mentre Novel (già ripartito per la Spagna) e Dybala erano a cena in un’altra parte della città, la Roma era in un albergo del centro per parlare di altro, con Fali Ramadani, accompagnato da rappresentanti arabi che erano lì non per Paulo ma per il terzino Abdulhamid, che piace ai giallorossi. Poi, nella giornata di oggi l’accelerazione degli arabi, che sono tornati alla carica per convincere Dybala ad accettare la sontuosa offerta, proprio mentre la Joya era in campo ad allenarsi agli ordini di De Rossi. Paulo vuole prendersi ancora del tempo per decidere con calma il suo futuro, la Roma vorrebbe che la situazione si risolvesse il prima possibile, per non avere dentro casa un problema che può diventare assai complesso da risolvere. Impressioni? Tutti gli indizi fanno pensare che presto le strade di Dybala e della Roma possano separarsi. Anche perché Paulo quest’anno ha un ingaggio da circa 9 milioni di euro (bonus inclusi), con la concreta possibilità che possa scattare anche l’opzione per il prossimo anno. Tanti soldi che a Trigoria potrebbero invece dirottare altrove.

Juve-Kalulu, si chiude: c’è il sì del difensore, entro 48 ore le visite mediche

In via di definizione anche le ultime clausole col Milan, il difensore dovrebbe raggiungere la Continassa a breve: contro il Como Motta potrà contare su di lui

Kalulu alla Juve è un affare in chiusura. La trattativa col Milan è giunta ai dettagli: il calciatore ha aperto alla destinazione bianconera e i rossoneri hanno accettato la condizione ibrida sul prestito, che sarà con opzione libera e senza obbligo di riscatto.

La Juve, però, verserà subito una cifra pari quasi al doppio di quella che aveva proposto inizialmente: 3 milioni e mezzo, e non 2. Si lavora adesso alla definizione del riscatto, con Giuntoli che prova a tenere la somma finale sotto il muro dei 20 milioni grazie a una percentuale di rivendita. La cifra finita dell’affare dovrebbe rimanere attorno ai 18 milioni garantiti, più il 10% di diritto futuro al Milan nel caso in cui la Juve – una volta acquisito il calciatore – andrà a cederlo. 

Alla Continassa dovrebbero accogliere Kalulu già nelle prossime 36-48 ore: giusto il tempo di definire completamente alcuni passaggi burocratici e mettere in moto la macchina organizzativa per il trasferimento. Le visite mediche che non sono ancora state fissate, ma il difensore francese sarà a disposizione per l’esordio in campionato della Juve di lunedì in casa contro il Como. Giuntoli ha convinto Thiago Motta con Kalulu perché può interpretare diversi ruoli difensivi: centrale di sinistra pur essendo un destro, braccetto in una difesa a tre o proporsi da terzino di spinta, posizione in cui è cresciuto nelle giovanili del Lione. Gli unici dubbi sono relativi alla tenuta fisica del calciatore, considerato che nella passata stagione ha dovuto saltare diverse partite. È il motivo per cui la trattativa si è sbloccata sull’apertura del Milan a cedere il difensore col diritto di riscatto sul prestito oneroso e non sull’obbligo.

Milan, un altro passo verso Fofana: il Monaco non lo convoca

Il centrocampista non va a Barcellona con la squadra: i rossoneri spingono, ma occhio allo United

E adesso il Milan ci spera. Youssouf Fofana non è più un semplice obiettivo di mercato, ma un potenziale acquisto.

Il Monaco infatti non se l’è portato a Barcellona per l’amichevole serale. Un segnale chiaro che conferma se non altro che il centrocampista è davvero in uscita e che potrebbe eventualmente approdare in rossonero. A meno che non si inserisca nel frattempo il Manchester United con un’offerta più consistente. In attesa delle indicazioni di giovedì del d.g. Thiago Scuro, il club del Principato non intende prendere rischi inutili. 

Anche perché tra Fofana e il Monaco i patti sono chiari. Il giocatore aveva ottenuto da tempo il via libera per trovarsi una nuova squadra, a un anno dalla scadenza del contratto. Tra le due parti c’è sempre stato massimo rispetto, al fine di trovare l’intesa che soddisfi tutti. E il nazionale francese da tempo ha scelto il Milan come nuovo capitolo di una carriera in costante ascesa. Il Monaco invece non ha ancora ottenuto quel che sperava, ossia non meno di 30-35 milioni. Le offerte giunte finora dall’Italia sono state bollate come insoddisfacenti, ma il tempo stringe e le opportunità di incasso progressivamente si riducono. Anche se nelle ultime settimane si è fatto avanti lo United, senza formulare proposte concrete. Lo sbocco inglese non è stato scartato dal giocatore che però considera sempre il Milan come la prima scelta. 

Dopo l’Europeo, chiuso in semifinale, Fofana ha ripreso a inizio mese gli allenamenti e aveva già saltato un’amichevole, perché non ancora pronto fisicamente. Adi Hutter però non l’ha convocato per la gara serale a Barcellona. Un messaggio chiaro che il Milan può leggere in modo positivo, ma che nel Principato viene tradotto come una normale gestione di un giocatore formalmente in vendita, in chiave Milan o di altri club. Giovedì, in occasione della presentazione dei nuovi acqusiti, il d.g. Scuro fornirà in ogni caso nuovi elementi anche sulla situazione di Fofana.

Fofana vuole solo il Milan: subito o l’anno prossimo a parametro zero. Le strategie rossonere

Il centrocampista francese aspetta: se domani il Monaco non lo convoca per il Gamper.Youssouf Fofana vuole il Milan. Questa estate, se il Diavolo e il Monaco si accorderanno sulla valutazione del suo cartellino, oppure la prossima, quando sarà svincolato e libero di scegliersi la maglia che indosserà. Il messaggio che il centrocampista francese ha fatto arrivare attraverso il suo entourage in via Aldo Rossi è forte e chiaro: dopo aver detto di no alla proposta del West Ham, Fofana è pronto a declinare anche le altre offerte che gli arriveranno. Compresa quella eventuale del Manchester United che, pur volendo l’uruguaiano Ugarte, ha sondato il terreno con la società del Principato per il nazionale di Deschamps.

Youssouf, però, il suo futuro lo vede con addosso la maglia rossonera e adesso aspetta di capire quando potrà indossarla: in questa sessione di mercato, a gennaio o la prossima estate? Pur tenendo presenze che i colpi di scena nel calcio non possono essere esclusi, il Milan ha fiducia sulla fumata bianca e continua a lavorare sul dossier Fofana sperando che succeda qualcosa che dia una svolta alla vicenda. Magari in tempi brevi. Quando? Per esempio… domani.

Il centrocampista nato a Parigi è tornato dalle vacanze post Europeo il 1° agosto e ha lavorato più a parte che per i compagni. Un modo per far capire qual è la sua volontà. Domani mattina il Monaco ufficializzerà la lista dei giocatori convocati per il match in programma domani sera a Barcellona, per il trofeo Gamper. Un’eventuale assenza di Fofana, magari “forzata” da un suo invito a non essere inserito nell’elenco dei partenti per la Spagna, darebbe una bella mano al Milan che per il momento osserva la situazione da distanza. Un assist da parte del calciatore gli farebbe molto piacere e lo aiuterebbe nella trattativa, ma già adesso Ibrahimovic, Furlani e Moncada non hanno dubbi sulla scelta fatta da Youssouf che ha già detto sì a un contratto di quattro anni. Il problema è che il Monaco è un osso duro e non vuole cedere il suo nazionale a un prezzo ritenuto… da saldo ovvero inferiore a quello incassato dal Nizza per Khephren Thuram. Pare che a 25 potrebbe mollare la presa. Ancora troppi… Vedremo.

Spagna, è un’estate storica: si prende anche l’oro olimpico, Francia battuta ai supplementari

La nazionale di Santiago Denia vince 5-3: la doppietta di Camello manda in estasi gli spagnoli, a Henry non basta il 3-3 in pieno recupero

Thierry Henry aveva trovato il soprannome giusto per i suoi giocatori: “fous”. Pazzi. E in questa pazza finale, pazza è stata questa Francia andata in vantaggio con Millot, prima di scendere negli inferi nel giro di dieci minuti, incassando tre reti (doppio Fermin e Baena), per poi tornare a galla nella ripresa, dominando e togliendo temporaneamente dal collo della Spagna la medaglia d’oro, con Akliouche e Mateta dal dischetto nei minuti di recupero. Ma ai supplementari, la banda di Santiago Denia si è scrollata via il torpore del secondo tempo e ha conquistato il gradino più alto del podio, con i sigilli spietati, in apertura e chiusura, di Camello. Due gol che valgono un altro titolo olimpico, dopo quello di Barcellona 92.

La Francia invece sperava di tornare sull’Olimpo a quarant’anni dall’impresa di Los Angeles, nell’estate in cui i Bleus avevano pure vinto l’Europeo. E proprio al Parco dei Principi. E proprio contro la Spagna che si è vendicata soffrendo, bissando in più l’Europeo vinto il mese scorso, tra l’altro sbattendo fuori i Bleus in semifinale. Sotto gli occhi dei due c.t. delle nazionali maggiori De La Fuente e Deschamps, Denia mantiene comunque tutto uguale, come ai quarti e in semifinale. Henry invece cambia due dei suoi “pazzi” rispetto alla semifinale scavallata ai supplementari e in rimonta contro l’Egitto. A centrocampo così tornano dopo la squalifica Koné e soprattutto Millot, espulso dopo la rissa con l’Argentina ai quarti, strascico delle polemiche a sfondo razzista tra i due Paesi.

Cabal: “Mi voleva l’Inter? La Juve era il mio sogno, ho pianto. Voglio fare la storia”

Il colombiano arrivato dal Verona: “Essere qui è la cosa più bella che mi sia successa in carriera. In Colombia sono tutti felici per me e mi chiedono tante magliette…”

Se dovesse descriversi con un solo aggettivo, sceglierebbe resiliente. Juan Cabal desiderava la Juventus fin da quando era bambino: “Essere qui è la cosa più bella che mi sia successa in carriera. Non trovo nemmeno le parole per descrivere le mie emozioni. Quando me l’hanno detto ho pianto e non riuscivo a smettere di farlo. Sono una persona semplice, tutto ciò mi riempie tantissimo il cuore.

La Juve è il mio sogno e di tutta la famiglia da sempre, ho lottato tanto per arrivarci. L’ho sempre inseguito e arrivato in Italia mi sono sentito un po’ più vicino”. 

Lo voleva anche l’Inter, ma l’amore per i colori bianconeri ha avuto il sopravvento: “Non voglio parlare dell’altro club perché anche quello è importante, ma la decisione è legata al mio sogno. Non volevo andare altrove. Sono davvero molto contento di essere in una delle più grandi squadre d’Italia e nel mondo, dove sono passati giocatori importanti come Chiellini, Bonucci e Cannavaro”. 

L’obiettivo di Cabal è prendersi la Juve dopo essersi fatto conoscere al Verona nella scorsa stagione: “Voglio portare alla Juve tutto il mio talento, fuori cercherò di fare tutto quello che posso per entrare nella storia. Ho avuto diversi riferimenti in bianconero, da Cuadrado a Cristiano a Ronaldo fino ad Alex Sandro: io voglio fare la storia della Juventus”. Cabal è il secondo giocatore colombiano della Juve dopo Cuadrado: “Ho parlato con Juan, mi ha detto che avevo preso la decisione giusta perché non c’è nessuna squadra come questa. In Colombia sono tutti felici per me e mi chiedono tante magliette…”.