Inter e Juve in fuga scudetto: ecco chi vincerà secondo i bookie

Terza sosta del campionato per gli impegni della Nazionale e consueto punto sulla lotta per il titolo in serie A: nerazzurri e bianconeri i favoriti dei bookmaker, scivolano Milan e Napoli in crisi

Inter-Juve è il vero duello da scudetto non solo per la classifica ma anche per i bookmaker dei principali siti di scommesse: calano le quote di Milan e Napoli, in piena crisi, Serie A riservata a Simone Inzaghi e Allegri, almeno dalle valutazioni che si possono fare durante la terza sosta del campionato. Gli impegni della Nazionale di Spalletti, che cercherà di conquistare un posto agli Europei contro Macedonia e Ucraina, ci condurranno verso il confronto diretto di domenica 26 novembre alle ore 20.45.

All’Allianz Stadium di Torino ci sarà il testa a testa tra le due squadre al comando: Inter prima con 31 punti, Juve seconda a 29 e destinata a lottare fino all’ultima giornata nonostante Max geli spesso gli animi dei tifosi sostenendo che i rivali sono troppo forti. Schermaglie dialettiche, perché la sensazione è che Inter e Juve viaggeranno a lungo a braccetto contendendosi lo scudetto che il Napoli sta gettando al vento.L’Inter tra una sosta e l’altra (ottobre-novembre) ha vinto sei partite su sei tra campionato e Champions dimostrando di aver trovato un passo quasi irresistibile. Nonostante anche il rendimento della Juve sia elevatissimo, tanto che Allegri si trova solo a due punti di distacco dai primi in classifica, per i bookie lo scudetto della Signora vale 3.50 per Gazzabet, Better e Goldbet, 3.75 per Bet365. Il confronto diretto del 26 novembre potrebbe ancora modificare le quote in lavagna a seconda del risultato: l’occasione del sorpasso è molto ghiotta per Allegri ma è altrettanto attraente la possibilità di Inzaghi di andare in fuga solitaria con un successo.

Lautaro, contratto e scudetto: passi in avanti per il rinnovo e guida la sfida alla Juventus

Primo vertice positivo: il sì fino al 2028 è più vicino. E stasera con il Frosinone vuole riprendersi il primato dopo il sorpasso di ieri sera della Signora

Un Lautaro è per sempre. In qualsiasi direzione si voglia andare: scudetto o contratto, vanno bene tutte e due. Prendi il primo: come non pensare che uno così non abbia l’ambizione di trascinare i suoi alla seconda stella? E di rispondere già oggi alla Juventus che ieri sera si è presa la vetta? E poi, prendi il contratto. Tutti ad aspettare un incontro per il rinnovo che in verità c’è già stato. Il primo, certo, e non sarà l’ultimo. Ma tutto va nella direzione del diamante, pardon, del Lautaro: a Milano per sempre.

La nuova è questa: l’Inter ha già parlato con Alejandro Camano del rinnovo dell’argentino. La società nerazzurra ha infatti già effettuato (almeno) un primo giro di incontri con tutti i giocatori con cui c’è in ballo il discorso rinnovo. E dunque Mkhitaryan, Dimarco, Dumfries e, appunto, Lautaro. È storia recente, delle ultime settimane.

Siamo in una fase ancora preliminare, va detto. Non si arriverà alla firma in tempi brevissimi: si tratta di un accordo importante, serve pazienza. Ma il finale non è in discussione, perché l’indirizzo preso è comune e i rapporti eccellenti. Lautaro oggi guadagna con l’Inter uno stipendio da 6 milioni di euro netti più bonus legati a traguardi personali e di squadra, frutto della firma fino al 2026 che ufficialmente arrivò nell’ottobre di due anni fa. Ecco, alla fine della prossima trattativa il capitano dell’Inter dovrebbe arrivare a toccare quota 8 milioni di euro di stipendio, considerando sia la parte fissa sia i bonus.

Juve, Allegri: “Domani Locatelli capitano. Szczesny e Gatti, niente turnover”

Il tecnico della Juventus alla vigilia della sfida ai sardi: “Importante per chiudere il ciclo positivo prima della sosta e per la classifica: i punti di domani servono per mantenere il distacco sulla quinta. Weah e Alex Sandro rientrano dopo la sosta, non credo Danilo”

C’è il Cagliari tra la Juventus e il derby d’Italia. Domani all’Allianz Stadium arrivano i sardi e i bianconeri hanno una doppia occasione: tornare in testa per una notte (in attesa dell’Inter, che domenica ospita il Frosinone) e soprattutto mettersi nelle condizioni di poter sfruttare la sfida all’Inter dopo la pausa (26 novembre) per tentare il sorpasso vero e proprio. “All’Inter – sottolinea Massimiliano Allegri nella conferenza della vigilia – non pensiamo perché c’è la sosta. La partita importante non è quella in programma fra quindici giorni, ma quella di domani: altrimenti buttiamo via tutto quello che abbiamo fatto. Il vero pericolo, e l’ho detto ai ragazzi, è quello di avere un calo di tensione o di energia domani. Servirà rispetto e umiltà contro il Cagliari, che conosco bene e a cui mi legano ricordi straordinari tanto da allenatore quanto da giocatore. Sono cambiato rispetto a quel tempo, ogni anno è diverso dall’altro: in 19 anni di carriera nulla è sempre uguale…”.

Allegri sta cercando di tenere sintonizzata la Juventus soltanto sul Cagliari. “E’ una partita importante per chiudere bene il ciclo, con tutte vittorie – continua l’allenatore livornese -. Abbiamo bisogno di punti per allungare sulla quinta in classifica. Ranieri non ti dà vantaggi, la squadra è in fiducia e davanti ha fisicità con Petagna e Pavoletti. Servirà pazienza, bisognerà fare una partita di tecnica e di compattezza di squadra. L’errore che è dietro l’angolo è quello di voler strafare. Invece dobbiamo solo fare e portare a casa i tre punti. Finora il gruppo è stato straordinario, però siamo soltanto all’inizio: dobbiamo mantenere un profilo basso per restare un gruppo granitico. La forza di questa squadra sono quelli che, pur trovando meno spazio, stanno mantenendo l’intensità alta in allenamento”.    

Milan-Inter, derby di mercato per Ouédraogo: i dettagli

Il centrocampista, tra i migliori giovani di Germania, a gennaio vuole restare allo Schalke ma ha una clausola da 12 milioni e la corsa è aperta. Le mosse delle milanesi

La vittoria sul Psg è un manifesto del nuovo Milan. Loftus-Cheek, Rafa Leao, Thiaw e Tomori, Reijnders: talento giovane scelto nel mondo – mai a chilometro zero – puntando tutto sulla qualità. Paura di rischiare, poca. Tra Milan e Inter, in modo anti-storico, la squadra più internazionale oggi è il Milan, che ha un capitano italiano ma un’anima globale: funziona. Il prossimo tassello può arrivare dalla Germania, perché a un derby non si rinuncia mai, nemmeno in autunno. Il mercato offre l’occasione per un Milan-Inter in campo neutro.

A Gelsenkirchen gioca lo Schalke, che di questi tempi non è uno spettacolo celestiale: rischia la retrocessione dalla seconda alla terza serie tedesca. Un momentaccio. Più interessante, per Milan e Inter, che lì giochi Assan Ouédraogo, classe 2006, mezzala che a 17 anni fa braccio di ferro in mezzo al campo con gli adulti. Papà Alassane è stato nazionale del Burkina Faso e Assan ha alzato l’asticella: è nazionale giovanile tedesco. 

Il derby nasce due anni fa perché Geoffrey Moncada segue Ouédraogo da quando era quindicenne. Responso: pollice alto, molto alto. Assan piace per le sue qualità da centrocampista completo, fisico, capace di fare diverse cose in campo. La novità delle ultime settimane però è un inserimento deciso dell’Inter. L’Inter segue Assan da meno tempo ma ha la stessa idea: ci sono pochi 2006 con la sua capacità di essere efficace già ora e forte, molto forte in prospettiva. Si annuncia la classica asta, con progetti e offerte a confronto. Ouédraogo è un nome forte non solo a Milano, ma in tutta Europa: la Red Bull si è mossa per il Lipsia, il Bayern ha un dossier aperto da tempo, l’Inghilterra guarda da lontano. Si deciderà in fretta. 

Inter, Inzaghi punta su Bisseck e Thuram. Lautaro, Dumfries e Barella in panchina

Debutto dal primo minuto per il tedesco contro il Salisburgo. Darmian e Carlos Augusto in difesa, Sanchez accanto al francese davanti

In attesa della riunione tecnica di oggi pomeriggio, le indicazioni della vigilia sono confermate dopo il risveglio muscolare che la squadra ha svolto in hotel: Inzaghi ha scelto di fare debuttare dal primo minuto Bisseck, di risparmiare inizialmente Dumfries e di fare partire dalla panchina il capocannoniere Lautaro. L’Inter anti Salisburgo avrà un turn over importante dopo lo sforzo di sabato a Bergamo e complici gli infortuni e gli affaticamenti di alcuni elementi chiave.

Per il tedesco si tratta dell’esordio dal 1′ e di un’occasione importante contro un attacco composto da giovani temibili. Si è guadagnato questa chance con ottimi allenamenti ad Appiano e con una notevole crescita in queste settimane. Ora sta a lui. Insieme a lui nel terzetto dietro ci saranno Acerbi e Bastoni, che torna dall’inizio dopo la panchina di Bergamo. 

In panchina invece andrà l’olandese: troppo rischioso farlo partire dal titolare complice l’affaticamento accusato dopo il match del Gewiss Stadium. Al suo posto Darmian con Carlos Augusto sul lato opposto. Inzaghi ha certificato in conferenza stampa che Frattesi sarà titolare e, anche se Asllani scalpita (e per il rendimento avuto meriterebbe una maglia da titolare), è quasi certo che giocherà Calhanoglu. Chi lascerà il posto a Frattesi? Al 99% Barella, con Mkhitaryan che magari rifiuterà contro Frosinone.

Non basta Vicario: il Tottenham resta in 9 e si arrende al Chelsea

Prima sconfitta per gli Spurs: espulsi Romero e Udogie, non basta la partita strepitosa dell’ex Empoli.

Il Tottenham alla fine si arrende. Alla doppia inferiorità numerica, al Chelsea che lo perfora in contropiede con Nicolas Jackson al quarto e al settimo di recupero della ripresa per il 4-1 finale subito dopo che Son si era visto negare il pareggio da Robert Sanchez, alla Var. Nemmeno le parate dello strepitoso Guglielmo Vicario, il migliore in campo per i padroni di casa traditi dai rossi a Romero al 33’ e Udogie al 55’, sono riuscite ad evitare agli Spurs la prima sconfitta stagionale.

Il Chelsea nella ripresa ha trovato con Jackson (tripletta) i gol che gli hanno permesso di fare la differenza, ma ha sofferto troppo per una squadra che aveva due uomini in più. Resta il successo con cui la squadra di Mauricio Pochettino dovrà provare a cambiare marcia.

Un primo tempo con 4 gol annullati, un rosso, un rigore e 13’ di recupero, a cui si aggiungono nella ripresa un altro rosso, un altro gol annullato e altri 10’ extra. I tifosi spazientiti hanno aspettando fischiando che l’arbitro facesse chiarezza, le svolte che la gara ha preso con l’occhio elettronico sono troppe per non lasciare il segno. Quella più clamorosa al 33’, quando nei 5’ di revisione di un gol di Sterling viziato da un fallo di mano la Var nota un fallaccio di Romero su Fernandez che l’arbitro ritiene da rosso. Non serve la moviola, invece, per capire che l’entrata di Udogie a inizio ripresa su Sterling vale all’esterno azzurro secondo giallo che lascia il Tottenham in 9 dal 55’. Se gli Spurs in 10 avevano giocato meglio del Chelsea per tutto il lunghissimo finale di primo tempo (13’ di recupero), con due uomini in meno si mettono a difendere e dimostrano che hanno il cuore che serve per fare grandi cose.

Inter, riecco Arnautovic. E Inzaghi ora può far respirare la ThuLa

L’austriaco torna a disposizione dopo 13 match saltati tra club e nazionale: un suo exploit allevierebbe il bisogno di una punta a gennaio

Che mercoledì arrivi o meno il ritorno effettivo in campo, sarà un piacere rivedere Marko Arnautovic tra i convocati dell’Inter. Dopo la vittoria di sabato sull’Atalanta, infatti, lo stesso Simone Inzaghi ha annunciato che l’austriaco sarà a sua disposizione per il prossimo match, la trasferta di Champions League a Salisburgo. Tra club e nazionale austriaca il 34enne ha saltato ben 13 partite, ma ora il problema muscolare è finalmente superato.

“Distrazione muscolare di media entità alla giunzione miotendinea del bicipite femorale della coscia sinistra” si leggeva sul comunicato ufficiale dei Inter lo scorso 25 settembre e, dopo 40 giorni, il calvario è finito con leggero ma promettente anticipo rispetto alle prime previsioni.

Se da una parte il mondo Inter si preoccupa per l’infortunio al ginocchio sinistro di Benjamin Pavard, quindi, dall’altra Inzaghi può sorridere perché senza fretta può ricominciare a ruotare le punte. Per questioni anagrafiche Alexis Sanchez è infatti un uomo principalmente da ultima mezz’ora di gioco, con l’impressione generale che Lautaro Martinez e Marcus Thuram siano di livello superiore rispetto ai compagni di reparto. Arnautovic è stato voluto fortemente dall’allenatore perché in rosa non ci sono altri centravanti fisici che possano fungere da boa per far salire la squadra, ma non ha fatto nemmeno in tempo a goderselo. L’austriaco ha infatti esordito con un assist dalla panchina alla prima giornata contro il Monza, ma aveva steccato nell’unico match da titolare in casa della Real Sociedad. Un totale di 156 minuti in campo per lui, senza gol all’attivo, e poi l’infortunio. 

BILD: RASENDE RYERSON I MUNNHUGGERI MED BAYERN-STJERNE

(Dortmund – Bayern München 0-4) Landslagsspiller Julian Ryerson (25) skal ha angrepet Bayern-stjernen Kingsley Coman (27) verbalt, ifølge tyske Bild.

Nordmannen ventet utenfor bortelagets garderobe etter det ydmykende 0–4-tapet i «Der Klassiker», og spurte Bayerns Serge Gnabry «hvor er den andre kantspilleren deres?», ifølge avisen.

Senere skal franske Coman ha kommet ut før de to plapret høylytt mot hverandre. Julian Ryerson ble etter hvert roet ned av en Dortmund-vakt og gikk rasende tilbake til egen garderobe, skriver Bild.

Venstreback Ryerson og høyreving Coman havnet i mange dueller i det tyske gigantoppgjøret. Den første situasjonen skjedde etter en halvtimes første omgang, da nordmannen gikk hardt i en takling på franskmannen.

Backen pådro seg også gult kort etter pause da han taklet Alphonso Davies i frustrasjon.

Dommer Deniz Aytekin måtte gripe inn mellom Coman og Ryerson, men diskusjonen mellom de to fortsatte gjennom oppgjøret.

Ryerson fikk spørsmål fra Bild om «det var et problem» etter kampen:

– Ikke noe problem, svarte Ryerson.

Den norske 25-åringen og Dortmund fikk en marerittkveld på hjemmebane da Harry Kane scoret hat trick for gjestene. Engelskmannen står nå med hele 15 mål på sine ti første kamper i Bundesliga.

Bayern ligger på annenplass i den tyske toppserien etter ti spilte serierunder. Bayer Leverkusen topper tabellen to poeng foran Bayern, mens Dortmund ligger på fjerdeplass.

Non solo Bremer: anche con Chiesa intesa più vicina per il rinnovo

Dopo Gatti, Fagioli e Locatelli, adesso è il turno del brasiliano e di Fede. Aspettando Dusan Vlahovic.

Avanti il prossimo. Anzi, i prossimi. La Juventus, e in particolare il direttore tecnico Cristiano Giuntoli e il d.s. Giovanni Manna, stanno procedendo a passo spedito nella revisione dei contratti di buona parte della rosa bianconera. Nelle scorse settimane sono stati raggiunti gli accordi per il prolungamento di Federico Gatti (sino al 2028 con adeguamento dell’ingaggio a 1,5 milioni), Nicolò Fagioli (anche per lui due anni in più con ritocco dello stipendio verso l’alto) e Manuel Locatelli (scadenza sempre portata al 2028 e sostanzioso aumento dai 3 milioni attuali, si aspetta solo l’ufficialità), dopo quelli di giovani come Kenan Yildiz e Dean Huijsen. Ora tocca ai pezzi grossi, con coefficiente di difficoltà ovviamente più elevato. A cominciare da Federico Chiesa e Gleison Bremer, senza dimenticare Dusan Vlahovic. 

L’esigenza alla Continassa è evidente: allungare i contratti consente di rivedere al ribasso l’impatto degli ammortamenti a bilancio, vera grana sulla situazione finanziaria della Juve attuale. Certo, dall’altra parte ci sono pure le considerazioni tecniche: Gatti, per esempio, è stato premiato con l’aumento di stipendio per la crescita mostrata sul campo. Sul monte ingaggi, però, è già stata messa una piccola pezza in estate e si continuerà a farlo in futuro (vedi Alex Sandro – 6,5 milioni di euro netti all’anno -, che dirà addio in estate). C’è quindi un piccolo margine. Mentre per gli ammortamenti è bene intervenire subito. E uno dei casi che “pesa” di più, dopo Chiesa e Vlahovic, è proprio Bremer (circa 8 milioni di euro la quota di ammortamento annuo). Per questo la dirigenza bianconera è al lavoro per aggiungere almeno una stagione al contratto del brasiliano, che oggi reca data di scadenza 30 giugno 2027. La disponibilità del giocatore, in linea di massima, c’è e la volontà di restare è ferma, tanto che Bremer in estate non ha voluto nemmeno ascoltare le richieste di informazioni proveniente dalla Premier (Tottenham su tutti). Non dovrebbe, invece, variare l’emolumento del centrale (4 milioni netti più uno di bonus). 

Zielinski per l’estate: la Juve studia il colpo a zero. Giuntoli tratta con l’agente del polacco

Il d.t. Juventus lo ha portato al Napoli nel 2016 e il feeling è forte. Occhio però alla concorrenza dell’Inter. Intanto è tutto fatto per il rinnovo con adeguamento di Locatelli fino al 2028

Metti intorno a un tavolo Cristiano Giuntoli e Bartlomiej Bolek. La scena l’hanno vista di sicuro a Napoli, quando nel 2016 l’attuale direttore tecnico della Juventus portò in azzurro Piotr Zielinski, allora di proprietà dell’Udinese. Bolek è infatti l’agente del centrocampista polacco con cui Giuntoli si è laureato campione d’Italia nel 2022-23. E chissà che il sodalizio non torni presto di moda anche a Torino. Zielinski, infatti, è in scadenza di contratto al Napoli e, a dispetto di un’intensa trattativa per il rinnovo le due parti, non sono ancora arrivate a un accordo. Va da sé che la mezzala polacca da gennaio sarà libera di firmare con un altro club. E della cosa avranno probabilmente discusso lo stesso Giuntoli e Bolek nel contatto avvenuto nelle scorse settimane.

Zielinski fu sul punto di lasciare Napoli già in estate, quando l’Al Ahli presentò una ricchissima offerta sia alla società campana che al calciatore. Alla fine, però, Piotr rifiutò le sirene arabe, soprattutto su spinta della moglie Laura, che vorrebbe restare con la famiglia all’ombra del Vesuvio pure in futuro. Il Napoli in estate aveva presentato a Zielinski un’offerta da circa 2,5 milioni di euro a stagione, un milione in meno dell’attuale stipendio, valida da subito. Il centrocampista era pure d’accordo per gli anni venturi, ma non a rinunciare già nell’immediato all’attuale emolumento. La firma, perciò, non è mai stata posta sull’accordo. E, nel frattempo, anche altri club hanno fiutato l’affare, informandosi sulla situazione di Zielinski. Tanto che il Napoli ora non è più così sicuro di riuscire a tenere la sua mezzala e, in caso di un’offerta conveniente dall’estero a gennaio, potrebbe addirittura aprire a una cessione per incassare qualcosa dal suo cartellino. Un’opzione che non è, a meno di sorprese, contemplata invece per la vendita ad altre squadre italiane.